14 Giu, 2010
Considerazioni sulla crisi in corso e futura
Scritto da: F. Allegri In: Politica in generale| Varie e
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Certo di far cosa gradita propongo questa riflessione di Franco Allegri 
Considerazioni sulla crisi
in corso e futura
08/06/2010
Di F. Allegri
Domenica ho finito di tradurre e ho pubblicato lo scritto di Ralph Nader
che dal primo marzo ha ispirato le mie considerazioni sulla crisi
attuale.
In quello scritto intitolato “Impero, Oligarchia e Democrazia” e
ispirato da 2 pagine del New York Times si esprimevano 2 concetti
principali:
a) il fallimento Greco era vicino e causato dalle solite banche di
affari;
b) la crisi USA è dovuta anche alla guerra in Afganistan che langue e
alle scelte degli ultimi presidenti (a suo tempo tradussi anche la
lettera del capitano Hoh che Nader richiama: la trovate in archivio).
Ralph Nader ha scritto tante volte della crisi USA, fu lui che
nell’aprile del 2008 scrisse che Lehman Brothers era una banca fallita e
fu grazie a questa convinzione che calcolai il giorno del fallimento
ovvero il 18 settembre.
Anche questa volta Nader ha selezionato bene le informazioni e con un
preavviso adeguato!
Prosegue il deterioramento della società USA: da un lato certe
oligarchie portano avanti indisturbati le loro speculazioni, dall’altro
l’impero indebolito assediò in quei giorni 300 presunti talebani a Marja
con un contingente di 15.000 uomini e i mortai: Il nome della città
aiuta a preoccuparsi e a interrogarsi.
La parte finale della prima considerazione mi preoccupa; ecco cosa dice
Nader: “I 2 principi gonfiati di Impero e di Oligarchia portano il
nostro paese verso uno stato profondamente corporativo, di fatto non
compatibile con democrazia e regno della legge.”
Nader ha scritto tante volte sul tracollo del regno della legge, e non
so dargli torto quando dice che il deterioramento continua: stavolta ha
chiamato i derivati tossici con il loro nome, altre volte non l’aveva
fatto, mi pare che non lo fece nemmeno quando propose di tassare i
titoli con una Tobin Tax riveduta e aggiornata.
La rovina finanziaria greca c’è stata, trovo calzante la metafora
dell’assicurazione sull’incendio della casa del vicino e dico anche che
la svalutazione dell’euro è la conseguenza logica di un mondo politico
europeo che ha agito con colpevole ritardo.
Si doveva svalutare prima e lo faranno di nuovo quando i nodi della
crisi portoghese verranno al pettine! Questo potrebbe accadere il
prossimo settembre e dico subito che temo meno un eventuale crollo
ungherese: di questo parlavano i giornali di domenica.
Nader sostenne anche questo concetto: “E se la Grecia cadesse, Spagna,
Portogallo o Italia potrebbero essere il prossimo e la globalizzazione
porterebbe gli effetti rapaci della speculazione avventata sulle nostre
rive”.
Il crollo greco c’è stato e credo che l’ordine degli stati proposti da
Nader sia casuale.
Ora abbiamo la svalutazione dell’euro e questa aiuterà alcuni settori
della nostra economia, non tutti e solo nel nord Italia. Un’altra
svalutazione futura (per me certa) metterebbe in difficoltà gli USA e si
ripartirebbe con il giro della crisi. I prossimi mesi dovrebbero essere
migliori, ma il futuro resta nero.
In questo scritto che cito Nadet ha ribadito un suo vecchio pensiero: si
potrebbe mettere l’IVA sui derivati, perché no? Se c’è sul pane e sui
gioielli? Considerate che in USA l’IVA non è come da noi e non ha i
nostri tassi!
L’IVA sarebbe una restrizione governativa adeguata? Se con un tasso
adeguato (diciamo un 9%) e unita alla Tobin tax aggiornata dico di SI,
sarebbe uno strumento utile, forse tardivo certamente difficile da
sostenere e introdurre in qualsiasi nazione.
Tra febbraio e marzo molti liberi pensatori denunciarono le manovre
degli speculatori (anche su qualche giornale a tiratura nazionale); in
contemporanea i grandi mezzi di disinformazione seminavano ancora
ottimismo!
Oggi siamo davanti alla manovra e voglio spiegarla e valutarla: a che
serve?
Forse l’avete già capito: si rafforzano gli argini in previsione
dell’ondata di crisi che potrebbe colpire il Portogallo dopo l’estate.
I tagli serviranno solo a questo?
Posso aggiungere che ci potrebbe essere la caduta del governo Berlusconi
(sarebbe un film già visto) e anche che alcune proposte sono
interessanti, ma ad oggi sono cosciente che il mercanteggiare è
destinato a caratterizzare i prossimi giorni. Bisogna aspettare l’arrivo
della manovra in parlamento!
Certamente si poteva tagliare di più e soprattutto si poteva tagliare
meglio, soprattutto si poteva tutelare il prodotto italiano. Oggi ho
visto una pubblicità dove la scritta fabbrica era sovrapposta a una
bandiera italiana e dopo varie scene si vedeva una FIAT 500 bianca che
si allontanava.
Roba da tempi di crisi!
La vera battaglia è sulle pensioni pubbliche, più forti saranno i tagli a
quel settore, più grossa è la crisi. Solo ad inizio 2011 potremo
stimare i danni di questa mareggiata prolungata.
—
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in
scienze politiche e si dedica alla libera informazione politica ed
economica anche traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich,
Michael Moore e Ralph Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e
sociale americano. Per approfondire visita il sito
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri e cercare il suo diario
sulla crisi. Su Facebook puoi fare amicizia con lui cercando Futuro
Ieri.
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Pubblicato il 14/6/2010 alle 18.45 nella rubrica Diario.