4 ottobre 2009
Una lettera da Nader
L'amico dottor Franco Allegri mi fa avere questa sua traduzione di uno scritto di Ralph Nader, ancora una volta devo constatare la profonda differenza che si respira quando a parlare di USA sono statunitensi dentro i fatti del loro Impero a Stelle e Strisce e non i giornalisti nostrani. C'è qualcosa di nuovo e di strano in questo scritto. Per il comune lettore italiano suona come una novità una critica dagli USA verso il presidente Obama; forse è una lezione di democrazia quella che viene da questa lettera: nessuno neanche il punto più alto del vertice del potere politico è aldilà delle critiche in un sistema democratico bene ordinato. Buona lettura.
IANA
[24 agosto 2009]
Distribuitela,
grazie.
Tra
la Retorica e la Realtà
Di
Ralph Nader
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La Casa Bianca di Obama
- piena di consiglieri politici ritenuti intelligenti
guidati dal Presidente del movimento campagna del 2008
"Change You Can Believe In" - è in
disordine.
Le peggiori varietà
multiple e confuse del disordine provocano la confusione
pubblica, il conflitto interno al Partito Democratico, e
il lento ritiro della fiducia in Mr. Obama da parte dei
suoi sostenitori più forti in tutto il paese.
Due dei sostenitori
più tenaci sui media - gli editorialisti Paul Krugman e
Bob Herbert del New York Times si stupiscono dei piani di
Mr. Obama.
Krugman ha replicato
l'idea del collega saggista del Sunday Times F. Rich che
ha scritto sulle "sciocchezze" dette da Obama
ai sostenitori a sostegno dell'adozione subdola, opposta
e stupefacente delle peggiori politiche aziendali e
militari di Bush. Invece B. Herbert, preso dal piacere
del suo eroe politico per il ciarlare e vagheggiare di
riforma sanitaria, pubblicò tale valutazione riluttante:
"Quasi ogni
giorno sento uomini e donne delusi che votarono con
entusiasmo per Mr. Obama. Essi credono che le banche
agirono come dei banditi nei salvataggi, e che
l'iniziativa sulla tutela sanitaria possa divenire un
pasticcio. Il loro più grande fastidio, quello che Mr.
Obama sia molle, restio o incapace a combattere con una
durezza sufficiente a respingere i responsabili per il
cattivo stato della nazione, è forte".
Raramente c'è
stato un tempo più propizio per trasformare una
leadership presidenziale.
Il capitalismo
aziendale disgraziato ha frantumato l'economia.
Le condizioni di vita
di milioni di lavoratori e pensionati le cui tasse furono
usate per salvare questi truffatori e speculatori di Wall
Street sono tetre.
Invece di esprimere
rimorso, i lobbisti aziendali arroganti lavorano sul
Congresso con domande feroci, alimentate da idee
politiche da registratore di cassa e pagarono comizi
costosi nei Distretti congressuali.
Le grandi imprese e i
loro comitati d'affari non vogliono una vera riforma
dell'assicurazione sanitaria che ridurrebbe i monopoli e
i profitti. Non vogliono che gli standard di efficienza
energetica e di progresso interferiscano con il loro
squallido inquinamento e con l'inefficienza.
Non vogliono riduzioni
al bilancio militare gonfiato e circondato da squallore,
dalla frode e dall'abuso di ciò che il Presidente
Eisenhower chiamò "il complesso militare
industriale" nel suo discorso di congedo al popolo
americano.
I supremi aziendali non
vogliono riforme nelle leggi fiscali deliberatamente
complesse e oscure per favorire gli evasori e gli elusori
aziendali e i paradisi fiscali per i super ricchi. In
breve, le imprese globali vogliono che Washington, D.C.
continui ad essere il loro grande liberalizzatore e la
vacca grassa per continuare l'abbandono dei lavoratori
americani, il saccheggio del contribuente americano e la
frode al consumatore americano.
Dimenticate la legge
aziendale e l'ordine di reprimere l'onda del crimine
aziendale.
L'armonia, il
Presidente bipartisan Obama e il suo capo squadra Rahm
Emanuel le hanno messe nel sacco.
Quello che sconfisse H.
Clinton lo scorso anno ha avuto successo nel dividere i
Congressisti Democratici in progressisti, liberali
aziendali e Conservatori di Blue Dog, i Repubblicani
possono credere a mala pena alla loro fortuna e sono
impegnati a sfruttare questi scismi.
L'On. Steny Hoyer, il
numero due Democratico alla House, scredita il suo
portavoce sul piano di "opzione pubblica" di
Nancy Pelosi per l'assicurazione sanitaria.
Il Sen. M. Baucus - un
Repubblicano mancato mascherato da Democratico Presidente
della Senate Finance Committee - lavora d'amore e
d'accordo con i Repubblicani di destra e con la Casa
Bianca per varare una debole legge
"bi-partisan" che creerà nuova debolezza dato
che i Repubblicani aziendali aspirano ad aumentare la
debolezza della Casa Bianca.
Nel frattempo, alla
House dei Rappresentanti, i legislatori più progressisti
accusano il loro vecchio collega, Capo di Commissione,
Henry Waxman di aver venduto ad un Blue Dog spavaldo i
Democratici nella sua Commissione.
Al contrario Mr. Waxman
stesso deve essere seccato che persino la sua
"opzione pubblica" di compromesso (che i
Democratici potrebbero chiamare "scelta
pubblica") sarà deragliata dalla legge che l'asse
Baucus/Grassley/Obama presto svelerà al Senato. Gli
elettori di Obama non conoscono quello che hanno creduto
di sostenere.
Mai Obama si
identificò con un'idea chiara di riforma sanitaria - per
non menzionare il single payer (pieno accesso per tutti
al Medicare), che lui avrebbe favorito se avesse
"iniziato a legiferare".
Non c'è stato nulla
per mobilitare i suoi sostenitori nel paese e radunarsi.
E' triste da dire che
questo era predetto dal curriculum politico di Obama come
Senatore dell'Illinois e degli USA.
Raramente lui ha preso
posizione e combattuto contro i suoi avversari. Persino
dopo che lui ha fatto un accordo con loro, essi
continuano a indebolire la sua agenda.
Ancora, B. Herbert
intuisce l'andamento disturbante:
"Sempre più il
presidente è visto dai suoi sostenitori come uno che
amerebbe compiacere tutti, che è incline di natura alla
scelta della soluzione bipartisan, che crede che i suoi
sostenitori più forti staranno sempre con lui perché
essi non hanno un posto dove andare, e che si ritirerà
ogni volta che i Repubblicani e la folla aziendalista lo
inseguiranno". Mr. Herbert può parlare come
un'autorità.
Egli ha scritto molti
editoriali nei 18 mesi passati per riflettere
sull'attitudine del "nessun posto dove andare".
Se lui abbandonasse le battaglie di successo, molti lo
seguirebbero.
Sarebbe meglio per Mr.
Obama se si svegliasse e desse attenzione alla sua base
prima che essa trovi un posto dove andare e/o resti a
casa.
Questo accadde a
Clinton nel 1994.
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Tradotto da F. Allegri
il 29/09/2009
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