21 aprile 2013
Diario Precario Dal 15/4 al 17/4/2013
Data.
Dal 15/3/2013 al 17/4/2013
Note.
La
primavera è arrivata.
Ultimi
consigli di classe.
Analisi
lezioni da fare, in realtà le ultime di carattere conclusivo.
Consiglio
classe quinta. Sono segretario e scrivo il verbale.
Considerazioni.
Fare
il verbale è per me una vecchia abitudine. Da precario con anni di precariato il verbale
è qualcosa di consueto. Spesso passano dalla mia penna o dalla tastiera del
portatile le sintesi di anni di scuola, questo mi consente di farmi una mia
visione d’insieme precisa perché alla fine chi verbalizza riassume il quadro
generale. Ho capito che la scuola e nello specifico i licei subiscono le trasformazioni
della società e dei diversi poteri politici che si susseguono, di fatto non è
la scuola che sta mutando la società o la politica ma piuttosto l’esatto
contrario. Coloro che vedono nei docenti dei soggetti per così dire del Potere
con la P maiuscola non sono mai stati così in torto come in questi anni.
L’ossequio delle masse di adolescenti e giovani verso l’ordine esistente non ha
come strumento la scuola, cosa in parte vera nel Novecento, ma piuttosto le
diverse forme di pubblicità commerciale e il sistema dei VIP televisivi o
cinematografici che diventano madrine o padrini di grandi eventi a sfondo
sociale, umanitario, ecologista che non turbano mai l’ordine sociale esistente
o le forme del vivere e consumare. Non è un caso che grandi capi politici del
pianeta e le multinazionali cerchino la compagnia o la sponsorizzazione di
personalità del mondo dello spettacolo e dello sport di fama mondiale
specie in occasione di grandi eventi. Si
tratta ovviamente di una delle tante possibili strategie di accattivarsi il
consenso di grandi masse di consumatori e spettatori quella d’associare i VIP
ai loghi delle multinazionali e ai più importanti fra i capi politici.
Quindi
proporzionalmente alla propria mancanza di un potere reale e concreto sulla
società segue una minor considerazione del docente, incluso quello del liceo.
Vuole la fortuna che la specie umana necessiti di soggetti biologicamente maturi
in grado d’insegnare qualcosa a qualcuno e quindi l’importanza sociale e
culturale del docente in tempi sciagurati come questi si abbassa a livelli
infimi ma non arriva mai a zero. Questo fatto, intrinsecamente umano, salva
sempre la professione docente e in una certa misura fa da scudo al livore e
alla calunnia dei tanti che sono malcontenti contro la scuola o che sono
indotti a portar avanti critiche aride e sterili per abitudine, partito preso,
o perché mal consigliati e peggio informati.
Eppure
qualcosa di grosso muove contro questo mestiere, non so dire se è un fatto
destinato a durare per anni o se si tratta al contrario di qualcosa di
transitorio e accidentale. Provo a chiarire cosa secondo me muove contro la
categoria docente.
Il
nuovo “Potere” dominante in Europa è potere di banchieri e grandi proprietari
di pacchetti azionari, di plurimiliardari in euro tanto per esser chiari, ed
essi per la loro tranquillità finanziaria
e politica gradiscono delle riduzioni dello Stato Sociale e iniziative
varie che colpiscono i lavoratori e i salariati e vanno a scapito del tenore di
vita dei ceti medi e bassi per fascia di reddito; del resto queste sono le
politiche che consigliano da decenni ai diversi paesi europei. Tale dimensione
politica, spinta da piccolissimi gruppi di miliardari, è denominata
neo-liberale originaria non a caso del fu Impero Inglese e degli Stati Uniti.
In questi due civiltà a vocazione imperiale l’istruzione è tendenzialmente
privata, il sapere e il conoscere è merce liberamente comprata e venduta e non qualcosa di condiviso e parte
dell’appartenenza di un privato a un soggetto collettivo più grande di lui. Ossia
uno Stato Nazionale. Il mercato è il centro ideale e ideologico di questo nuovo
Potere, la riduzione d’importanza della scuola di Stato come fatto che associa
soggetti diversi all’interno di uno Stato Nazionale è conseguente, se l’umano è
tendenzialmente consumatore o cliente iscritto nella logica del mercato globale
ne segue di conseguenza che non è poi così importante se esso è cittadino,
saggio, giusto, istruito. Conta se compra, vende, consuma; possibilmente senza
turbare l’ordine costituito e la gerarchia sociale dominante. Quella vera,
quella dei plurimiliardari. Infatti il problema del futuro sarà la più che
probabile riduzione dei consumi, che passa sotto il termine di decrescita,
dovuta al fatto che da un pianeta dato e finito con risorse limitate non si può
produrre consumi infiniti. In fondo oggi sul pianeta ci sono sette miliardi di
esseri umani che desiderano tutti quanti salire la piramide sociale ed
acquisire beni e prodotti di vario tipo, è quasi certa una crescita di tensioni
e conflitti per l’acquisizione di beni e risorse sia al livello dei singoli sia
di grandi stati o sistemi imperiali.
Quindi
il docente ha sopra di sé una forza di carattere ideologico e politico che
riduce la sua presa sulla società e la sua importanza sul piano del
riconoscimento sociale e nello tesso tempo subisce lo “spirito dei tempi” dove
alla centralità del mercato nell’esistenza delle grandi masse di consumatori, e
fra esse sono presenti a vario titolo le categorie dei dirigenti, presidi,
personale ATA, docenti, gli allievi e le loro famiglie, si somma l’inquietudine e l’incertezza dei
tempi.
Credo
inoltre che sia falsa la percezione che in fondo questi poteri sono solo poteri
di pochi umani associati fra loro. L’apparenza fisica del banchiere, del
finanziere, del miliardario, della detentrice di grandi pacchetti azionari può
essere umana ma le forze intellettuali, scientifiche, tecnologiche, di analisi
e controllo dei processi sociali e di comunicazione di massa fanno di tali
protagonisti il centro umanamente fisico
di un potere dominante nei diversi settori in cui s’esprime la civiltà
industriale. Di fatto ogni grande multinazionale è una sorta di nuovo LEVIATANO
sociale e di dominio sulla natura e sull’umanità composto da migliaia o da decine di migliaia
di professionisti, dirigenti, esperti. Esseri umani al servizio della causa
neo-liberale che si muovono ordinati e precisi con grandissimi finanziamenti e opportuni
ed efficaci strumenti come un grande e potente esercito del Novecento. La
risposta a queste forze ordinate, tecnologiche, potenti e disciplinate qui in
Italia sono eserciti formati da una sola persona. Di fatto singoli che per caso
o per scelta in piccoli gruppi o individualmente contrastano con forze limitate
o nulle questi “eserciti ordinati” volti a far ingegneria sociale IN TUTTA
l’Europa. Prova ne sia lo stretto legame che sussiste fra una personalità
dominate e un gruppo organizzato d’opposizione, il personaggio più credibile o
con l’immagine dominante diventa il leader che qualifica il gruppo e spesso ne
dà il soprannome. Quelli del Movimento CinqueStelle sono infatti comunemente
chiamati “grillini”. Come se essi fossero una semplice estensione di una
singola personalità. Milioni di singoli associati sotto il nome di una
personalità rimangono individui che si associano o dissociano sulla base del proprio
bisogno o dell’opportunità del momento, non c’è quella dimensione organizzata,
tecnica, cronometrica tipica dei nuovi Poteri, inoltre non sono neanche da
accostare le risorse finanziarie di una grande multinazionale o di un colosso
finanziario con quanto possono mettere assieme per la causa comune milioni di
singoli che costituiscono una qualche forma di movimento politico.
La
mia impressione è che qui in Italia il
ruolo docente si salverà in qualche modo, non è facile rifare la natura
intima dell’essere umano, ma solo per
una catastrofe interna all’agire di questi eserciti neo-liberali; devono
perdere per loro causa e per le loro azioni perché le forze che dovrebbero
contrastarli qui nel Belpaese non esistono. Milioni di eserciti di una sola
persona dovrebbero diventare una forza significativa, non riesco nemmeno ad
immaginare chi o che cosa possa associarli o potenziarli. Solo la fantasia
apocalittica relativa all’urgenza di riparare a una catastrofe grave non
controllata e senza soluzioni confezionate a tavolino può delineare il caso in
cui milioni d’eserciti di una sola persona si coordinano come gli eserciti
d’esperti e specialisti di una Multinazionale o di un colosso finanziario. Ma è
un caso limite, davvero sul limite della civiltà come la conosciamo oggi.
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