Le Tavole delle colpe di Madduwatta
La
recita a soggetto
Anno
2010 estate, nel villino di periferia di Vincenzo Pisani si presentano di notte
lo zio Francesco e lo Zio Marco Pisani preoccupati da uno strano annuncio. I due dopo anni si parlano di persona.
Marco chiude il giornale, lo piega
in quattro parti. Lo mette al posto. Francesco si avvicina. Siede accanto a lui
con aria amichevole.
Marco: Non si è ancora detto nulla sulle sfortune
della famiglia. Quelle vere.
Francesco:
Intendi le donne, l’eredità, questo
casino del nostro nipote?
Francesco si guarda i piedi come se
volesse sottrarsi a un confronto.
Marco:
Donne e politica ecco le jatture della
nostra famiglia. Un malocchio ti dico, roba da esorcista, da consulto presso il
mago egizio di Livorno…
Marco: Quello etrusco di Cerreto no… è pure meglio
fa anche le divinazioni elettorali. Ci piglia.
Francesco:
Già… è vero. Ma è sempre la stessa storia
qui in Italia. Il ricco è amato dalle donne, sempre e comunque. Si tratta di
una regola generale in Italia, è un dato di fatto necessario e ordinario, una questione di continuità
culturale. Se nel remoto passato c’era la dote oggi c’è l’insieme dei beni e
dei denari. La coppia è una questione di cassa, di dare e avere. Perché
stupirsi se nel momento della difficoltà economica le donne in questa casa come
altrove hanno mollato amanti, amici, e fidanzati. Stupirsi è stupido in questo
caso. Certo il nostro nipotino potrebbe scrivere un libro illustrato: “Le donne
della mia vita” con il seguente sottotitolo “tante coi soldi, poche senza”. Per
me il discorso è tutto qui. Non c’è altro. Non può esserci altro nel Belpaese.
Marco: “Massì che c’è altro!”. Iniziamo a dire che
la politica porta disgrazie e lui ha voluto far quella pazzia dieci anni fa di
aderire a quel partito dell’Asinello che poi è sparito, si è fatto pure
eleggere al quartiere, giusto per farsi nemici e complicarsi la vita. Poi si
stupisce se Comune e Provincia si
ricordano due o tre volte l’anno di lui e mandano i controlli. La politica attira
il malocchio, non ho dubbi. Io che sono un qualunquista, menefreghista,
razzista, bellicista e non ho impegni e tessere avrò avuto in dieci anni una,
due, tre ispezioni. Nonostante ciò ho inquinato, fatto i fatti miei, sfruttato
la povera gente che lavora qui e in altri paesi, lavorato per conto di gente
impresentabile, ai confini della decenza e
della legalità. Eppure, nessuno mi chiede nulla. Ma pensa te! E questo
accade perché credo alla magia e so che il malocchio va prevenuto. Le
negatività magiche e mistiche emergono quando si fanno le manifestazioni, gli
scioperi, i casini di piazza. Per chi poi? Per arabi strani, per i negri, per i
giapponesi o i cinesi o chissà che cosa, o peggio per i disoccupati e le
famiglie disperate in Italia. I fatti propri occorre farsi. Se uno è generoso
con il proprio tempo, con il proprio denaro, se fa elemosine, se crede in valori
diversi da quelli che martella ogni giorno la pubblicità commerciale, se lavora
a gratis per i giovani, per i disoccupati, per i poveri è certissimo che sarà
visto con grandissimo sospetto dalle ragazze e dalle donne italiane e dalle
forze di polizia. Poi è chiaro che su di lui cade il malocchio, la sfortuna,
le…
Francesco: Ispezioni della provincia, dei vigili del
fuoco, della polizia municipale e della finanza… Il malocchio. Senza dubbio.
Malocchio che nasce dal farsi del male occupandosi magari del disagio
giovanile. In un paese dove i signori che ci governano vogliono vedere un solo
tipo di giovane maschio o femmina che sia:”i figurini della pubblicità commerciale vestiti
alla Statunitense”. Certo che impegnarsi con la politica per i giovani e i
disoccupati ha calamitato sul nostro nipotino gravi segni di negromanzia. Di
sicuro per sua colpa ha suscitato l’invidia e l’odio di gente cattiva, che fa magia,
magia nera. Con la sola forza del pensiero evocano e materializzano la
delazione anonima, la telefonata del confidente, della spia rionale o
condominiale. Davvero gente malvagia. Che fa commercio con i demoni. Come certi
architetti, avvocati, medici, notai pronti a far la spia, a vendere i segreti
del cliente ai suoi nemici magari per un conto non pagato o per un regalo mai
ricevuto. Davvero il malocchio pervade tutta la vita civile e la gente perbene,
i giovani imprenditori, i piccoli commercianti lo subiscono con rassegnazione e
fatalità religiosa. Ma il nostro ha voluto strafare, non si è mosso, ha fatto
casino, non ha piegato la testa. Ed ecco che arrivano gli accertamenti, i
controlli, le ispezioni, le delazioni anonime, i bigliettini minacciosi nella
cassetta delle lettere, i finestrini dell’auto rotti e altre cose simili. Una
sfortuna dietro l’altra. Ma non è persecuzione, non è che ha pestato i calli a qualche illustrissimo presidentissimo d’Italia
o della provincia. Si tratta di magia nera, di qualche amuleto, di qualche
fattura messa in piedi contro di lui. Ad
esempio che bisogno aveva di far una lotta politica per il centro giovani. In
un quartiere del cavolo. Maledetto da Dio, un quartiere dormitorio costruito
con cemento marcio e il compensato negli anni settanta per mettere la feccia
che lavorava in fabbrica e veniva
sfruttata nell’industria alimentare sotto un tetto? A nessuno! Solo a lui. Non
è arroganza, non è ignoranza, non è idiozia, è
magia. La fattura maligna della gente invidiosa ha spinto il nostro
nipote a rovinarsi. Sì. La magia è una
cosa seria, palpabile, sincera. Ma è anche e soprattutto malocchio se è volta
verso il male e il procurar sciagure. Che frega al quartiere se i giovani si
drogano, rubano, scippano, s’alcolizzano, s’ammazzano con la corda ben tesa o
disintegrandosi contro un muro di notte. Nulla. Chi ha i soldi è vecchio, è
anziano, è terrorizzato dal futuro e i giovani sono la sua cattiva coscienza,
il segno giusto e retto del suo fallimento civile e morale e della sua prossima
dissoluzione fisica in una tomba. Il giovane non viene a continuare l’opera del padre o del nonno ma
a smentirla, criminalizzarla, smantellarla, denudarla con suo essere atto di cinico egoismo. Egoismo
generazionale che ripete la cattiveria degli antenati e annunzia la malvagità
dei nipoti. Come ha da essere qui sul pianeta azzurro dove tutto tende alla
morte e ogni cosa trova la sua punizione in modo che la vita possa risorgere
dentro un ciclo continuo di dolore e vita che si perpetua nel fluire del tempo
cosmico. Come può chi fa politica con i giovani non subire il malocchio portato
da gente anziana che sa di essere in torto e di dover prima o poi esser
costretta a subire l’abiura e il disconoscimento del legame di sangue da parte
della propria discendenza. L’Italia è fatta di famiglie e nelle nostre famiglie
il coltello più grosso con cui si taglia di più e si colpisce di più i propri
familiari per farli restare al loro posto è cosa che hanno in mano gli anziani,
i vecchi e le vecchine che fino alla morte si tengono ben strette le loro
proprietà che sono tutto ciò che esiste e che dà senso alla vita.Sono la vita, a pensarci bene.
Marco: Finalmente parole sensate. Era ora. Il malocchio ha punito con durezza
la nostra sfortunata famiglia. Chi come me secondo giustizia ha sempre espresso
un egoismo proprio assoluto e monarchico ha fatto il bene di tutti. Chi come il
nostro nipotino sciagurato si è dato da fare per gli altri ha aggravato l’equilibrio
e ora la sfortuna osserva questa nostra sfortunata casa. Forse con un paio di benedizioni pasquali
chissà, magari la cosa va accompagnata con
amuleti e riti di maghi professionisti. Del resto non si può pensare che in una
Repubblica bene ordinata come la nostra certe sciagure siano pilotate, create
ad arte, o peggio siano frutto di
delazioni anonime e telefonate confidenziali ai dirigenti dei competenti organi
di controllo. Quindi è nella magia e nel mistero la ragione di tanta disgrazia.
Ma mi chiedo è giusto dire senza giri di parole questa cosa e questo nostro
pensiero al Vince?
Francesco: Scusa fratello, ma in fondo:” che ce ne
frega”? Se c’è da pagare per togliere il
malocchio alla casa e alla famiglia perché deve toccare a noi? Paghi lui e
arrivederci e grazie!
Marco: Una seconda cosa giusta, questa notte che avanza porta consiglio. Trovo
aria di famiglia.