14 ottobre 2009
Quale Italia sarà possibile?
La valigia
dei sogni e delle illusioni
Quale Italia sarà possibile?
Il Belpaese dovrà
pur essere qualcosa prima o poi. Le cronache di questo 2009 di crisi, non
ancora finito, mi mostrano un Belpaese preda di classi dirigenti indegne, aliene
dalle difformi e disperse genti che popolano l’Italia. Lo scudo fiscale votato
per ben due volte in modo rocambolesco e pazzo con numerose assenze nella
maggioranza e nell’opposizione aiuta coloro che si sono dilettati nella
creatività in materia fiscale. Io che mi alzo la mattina per andare a lavorare
mi chiedo come posso venir tutelato da uno Stato che mi tassa con mano
inflessibile e che si dimostra amorevole e generoso con personaggi che in altri
paesi finirebbero in galera, per anni. Perché la cattiva politica è anche questo
modo di gestire lo Stato. I rappresentanti del popolo, anche se con qualche
deformità, rappresentano tanta parte della popolazione italiana. Lo scudo fiscale proprio perché cade in tempi
straordinari di disgrazia e di miseria mi fa intendere come i poteri del
Belpaese siano deboli e divisi, preferiscono inseguire i disonesti e i furbi
perché non hanno scelta. O credono di non averne una diversa. Del resto se si
appellassero alla Nazione e alla sua volontà di riscatto cosa potrebbero mai ricavare
dal momento che la Repubblica ha quasi sempre mostrato alle genti d’Italia la
via della frammentazione attraverso le ideologie dei diversi partiti e il pertinace conseguimento di
specifici interessi di parte quando non addirittura un clientelismo spicciolo
sconfinante nel nepotismo.
L’Italia
deve diventare una civiltà; altrimenti ai primi gravi rovesci di fortuna, che
capitano ogni tanto nel volgere di un secolo, la frammentazione degli interessi
e dei gruppi porterà alla disgregazione dello Stato e della Repubblica.
L’enorme peso politico della Lega Nord è un segnale ben preciso di questo
processo in atto. Ogni interesse particolare e privato mancando dei valori
comuni a tutta la popolazione diventa una totale e assoluta esigenza politica
là dove trova rappresentanza. Ora c’è da chiedersi a chi giova un sistema
politico che cura ogni possibile frammentazione all’interno della popolazione.
Certamente ad alcuni singoli che approfittano della debolezza e dell’incertezza
generale, ai poteri finanziari che trovano una realtà debole e passibile di
ogni condizionamento, e ai poteri politici stranieri che si tolgono di torno il
problema di una potenziale potenza regionale nel mezzo del Mediterraneo.
Quest’ultima
dovrebbe essere la prima di tutte le evidenze. Il Belpaese che verrà, in un
tempo purtroppo ancora molto lontano, dovrà spazzar via i cattivi propositi dei
finti amici, dei finti alleati e dei nemici. Potrà farlo solo se troverà
qualche valida ragione per star assieme, se onorerà dei valori condivisi, se si darà un modello di
vita culturale e civile che oggi è assente; questo qualcosa deve però
prescindere da un senso di paura o d’oppressione. La civiltà italiana dovrà
essere valida e autonoma di per sé senza bisogno di poggiarsi su stampelle
militari o politiche altrui.
IANA per
FuturoIeri
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