16 marzo 2010
La civiltà italiana come costruirla (IX)

La
civiltà italiana come ricostruirla (IX)
La possibile civiltà italiana che vado
delineando avrebbe come suo impegno la valorizzazione e la conservazione di
quanto ci è giunto dal passato che oggi è una sorta di massa informe di forme,
miti, elementi culturali e letterari a disposizione di qualsiasi creativo
straniero che voglia prendersi una facile ispirazione, raffinarla, trasformarla
in merce a disposizione dell’industria dell’intrattenimento e dello
spettacolo. Penso a due casi clamorosi
dove, in modo irritante, si è avuto un prestito di pezzi della cultura italiana
per fini di puro intrattenimento commerciale. Tratterò di due videogiochi che
secondo il mio giudizio hanno tratto ispirazione dal Belpaese e hanno portato
le suggestioni in contesti con finalità di lucro. Il primo caso è un videogioco
di straordinario impatto grafico “Dante’s Inferno” che sta in vetta da mesi
alle classifiche di vendita, l’altro è sempre un videogioco edito in un numero
ridotto di copie sparito da anni dalla circolazione, di una casa giapponese
fallita la Sogna che è diventato un caso nella rete: si tratta di Viper RSR. Il
primo caso è apertamente l’appropriazione del mito e dell’immaginario dantesco
per confezionare una storia improbabile di un crociato chiamato Dante che va a
riprendersi sua moglie Beatrice all’Inferno, evidentemente un certo perbenismo
protestante deve aver peggiorato la trama. Il padre Dante diventa un pupazzo da
manovrare in un Inferno assolutamente suggestivo con combattimenti
spettacolari, lui l’eroe usa la falce della Morte ed ha dalla sua una potente
colonna sonora, ma il senso della cosa è la triturazione della defunta civiltà
medioevale e comunale per confezionare un prodotto d’intrattenimento di sicuro
successo. Viper RSR è un videogioco Hentai,
quindi pornografico. In questo caso per prima cosa troviamo che il paese ove si
svolge la trama si chiama Alitalia come la fu compagnia di bandiera e sono
presenti diversi edifici pseudo-rinascimentali e qualche rifacimento di chiesa
romanica per far da fondo a una storia che si centra sul ratto della principessa
da parte del re dei demoni per fini riproduttivi con tanto di dettagli inerenti
alla scena dello stupro suo e della sua campionessa quest’ultima prima di esser
salvata dal suo amante e fidanzato viene ripetutamente incatenata, umiliata
torturata e stuprata in diverso modo da alcuni esseri demoniaci. A coronamento
del tutto è da segnalare che la casa di produzione si chiamava Sogna. Pure in
questo caso la cultura italiana e dell’Europa Occidentale viene frantumata,
mischiata, ne vengono estratti degli elementi suggestivi che vengono infine
ricomposti in una logica di creare un prodotto commerciale. Il Belpaese è una
miniera di idee e suggestioni per prodotti commerciali, una miniera a cielo
aperto dove i creativi dal Giappone fino agli Stati Uniti passano e prendono
questo e quello a comodo loro, il che può anche andar bene; tuttavia amareggia
che la maggior parte delle disperse genti del Belpaese non comprendano
l’enormità di questo prendere. Infatti questi frammenti di culture originarie
del Belpaese non rimangono dove vengono prodotti ma ritornano alla fine di un
percorso commerciale in Italia e in qualche modo restituiscono un’immagine
deformata di qualcosa che è anche il nostro passato.
IANA per FuturoIeri
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