|
23 aprile 2010
ripubblicato il pezzo:Olio di Palma Bifrazionato
21 Apr, 2010
De Reditu Suo - Olio di Palma Bifrazionato
De Reditu Suo
Olio di Palma Bifrazionato
12/01/2010
Del Prof. I. Nappini
L’olio di palma bifrazionato è un derivato dell’olio di palma (un olio
vegetale a basso costo molto usato nell’industria alimentare) ottenuto
per frazionamento e successiva raffinazione.
È molto usato come olio di frittura nella ristorazione per la sua
economicità. Ha un punto di fumo alto, intorno ai 235 °C.
Questo scrive Wikipedia intorno all’ingrediente usato per friggere un
prodotto dolciario tipo Cenci di carnevale da me acquistato alla COOP
sotto casa.
Di solito leggo le etichette ma stavolta non ho fatto caso alla scritta
in piccolo che recita: ”Fritto in olio di palma bi frazionato”. In altre
parole in una s.r.l di Figline Valdarno hanno fritto un dolce tipico,
se si può ancora definire tale un simile prodotto dolciario, in qualcosa
che è un derivato da un olio che con buona pace di tutti non mi
comunica il senso di una tradizione.
Lasciando perdere le considerazioni ecologiste e salutiste, che hanno
bisogno di conoscenze specifiche che non ho, mi pongo un problema di
tipo personale.
I cenci sono/erano/resteranno un dolce tipico del carnevale, ossia
qualcosa che viene da un mondo contadino antico fatto di necessità,
privazioni, sfoghi di rabbia repressa.
Un mondo che ha preceduto quello presente e tali dolci sono il lascito
di una civiltà pre - industriale.
Cucinare i cenci nell’olio di palma bifrazionato è ricondurre di
prepotenza ciò che proviene dal passato nell’immediato presente,
togliere al prodotto dolciario la sua natura intima di esser parte di
una tradizione. Ma quanto devo pagare per un dolce tradizionale fritto
in una dignitosa teglia dove bolle l’olio di semi della nonne di un
tempo remoto?
Eppure quel passato remoto oggi ricondotto alle leggi del mercato e
delle sue manie produttive ha lasciato in dote a questo presente una
serie di realtà come la Befana, Il Carnevale, il Natale, Capodanno,
Pasqua feste e momenti di passaggio che son state incluse entro le
logiche e le forme della presente civiltà industriale e dei consumi.
Io ho il sospetto che per buttar davvero giù l’idea di una tradizione
che si regge sulla frittura con Olio di Palma bifrazionato si debba
passar per un cambiamento antropologico, ossia deve emergere una nuova
tipologia di essere umano.
Del resto i cultori della storia e quelli di un certo idealismo
germanico danno per acquisite nozioni come l’uomo Medioevale, l’Uomo del
Rinascimento, l’Antico Egiziano e via così. Secondo questa filosofia
della storia forme specifiche di cultura, produzione e consumo vengono
associate determinate civiltà che formano e sono formate da uomini e
donne che l’espressero e ne furono parte.
In questi anni si dovrà manifestare cosa è l’umano della terza
rivoluzione industriale.
Del resto se l’uomo dell’età Moderna per via della scoperte geografiche
di Colombo e Vespucci ha scoperto la patata, il pomodoro e il peperone
l’uomo della terza rivoluzione industriale farà i conti con l’olio di
palma bifrazionato e i fast-food.
Mi chiedo però in quanti in questo Belpaese senescente, difforme,
deforme e disordinato si rendono conto che il nuovo mondo non è lontano
ma è qui e ora e sta spedendo tutte le ragioni del remoto passato e le
sue finezze in una riserva indiana per antiquari e cultori del
trapassato remoto.
—-
Il professor Nappini cura il sito
http://noglobalizzazione.ilcannocchiale.
|
|
12 gennaio 2010
Olio di Palma Bifrazionato

Olio di Palma Bifrazionato
L'olio di palma bifrazionato
è un derivato dell'olio di palma (un olio
vegetale a basso costo molto usato nell'industria alimentare) ottenuto per
frazionamento e successiva raffinazione. È molto usato come olio
di frittura
nella ristorazione
per la sua economicità. Ha un punto
di fumo alto, intorno ai 235 °C.[1]
Questo scrive Wikipedia intorno all’ingrediente usato
per friggere un prodotto dolciario tipo Cenci di carnevale da me acquistato
alla COOP sotto casa. Di solito leggo le etichette ma stavolta non ho fatto
caso alla scritta in piccolo che recita:”Fritto in olio di palma bifrazionato”. In altre parole alla “Dolcezze Savini s.r.l”
di Figline Valdarno hanno fritto un
dolce tipico, se si può ancora definire tale un simile prodotto dolciario, in
qualcosa che è un derivato da un olio che con buona pace di tutti non mi
comunica il senso di una tradizione. Lasciando perdere le considerazioni
ecologiste e salutiste, che hanno bisogno di conoscenze specifiche che non ho, mi
pongo un problema di tipo personale. I cenci sono/erano/resteranno un dolce
tipico del carnevale, ossia qualcosa che viene da un mondo contadino antico
fatto di necessità, privazioni, sfoghi di rabbia repressa. Un mondo che ha
preceduto quello presente e tali dolci sono il lascito di una civiltà
pre-industriale. Cucinare i ceci nell’olio di palma bifrazionato è ricondurre di prepotenza ciò che proviene dal
passato nell’immediato presente, è togliere al prodotto dolciario la sua natura
intima di esser parte di una tradizione. Ma quanto devo pagare per un dolce
tradizionale fritto in una dignitosa teglia dove bolle l’olio di semi della nonne
di un tempo remoto? Eppure quel passato remoto oggi ricondotto alle leggi del
mercato e delle sue manie produttive ha lasciato in dote a questo presente una
serie di realtà come la Befana, Il Carnevale, il Natale, Capodanno, Pasqua. Questi
momenti di festa e di passaggio son stati inclusi entro le logiche e le forme
della presente civiltà industriale e dei consumi. Io ho il sospetto che per
buttar davvero giù l’idea di una tradizione che si regge sulla frittura con
Olio di Palma bifrazionato si debba passar per un cambiamento antropologico, ossia
deve emergere una nuova tipologia di essere umano.
Del resto i cultori della storia e quelli di un certo
idealismo germanico danno per acquisite nozioni come l’Uomo Medioevale, l’Uomo
del Rinascimento, l’Antico Egiziano e via così. Secondo questa filosofia della
storia forme specifiche di cultura, produzione e consumo vengono associate a determinate
civiltà che sono state formate da uomini e donne che l’espressero e ne
furono parte. In questi anni si dovrà manifestare cosa è l’umano della terza
rivoluzione industriale. Del resto se l’uomo dell’età Moderna per via della
scoperte geografiche di Colombo e Vespucci ha scoperto la patata, il pomodoro e
il peperone l’uomo della terza rivoluzione industriale farà i conti con l’olio
di palma bifrazionato, gli alimenti modificati geneticamente e i fast-food. Mi
chiedo però in quanti in questo Belpaese senescente, difforme, deforme e disordinato si rendono conto che il nuovo
mondo non è lontano ma è qui e ora e sta spedendo tutte le ragioni del remoto
passato e le sue finezze in una riserva indiana per antiquari, nostalgici e
cultori del trapassato remoto.
IANA per FuturoIeri
|
|
|
|
|
|