26 ottobre 2008
LONTANI DAGLI DEI E DAGLI EROI 10
Vuole
il caso che questa crisi dovrebbe imporre una certa dose di coraggio, di risposta
dell’intelligenza davanti al grande pericolo, di esigenza di verità e onestà in
una situazione difficile dove è importante far conto a quella specialissima
solidarietà che viene in essere nei pericoli e nelle situazioni difficili.
Eppure questa grande crisi finanziaria non sembra aver cambiato granchè. Le
genti d’Italia eramo prima e ancor oggi sono risentite e divise all’interno, lo
spirito di parte e le pulsioni egoistiche di interi settori della società non
hanno trovato un limite né umano né etico, tutto è discutibile perché nulla è
creduto. A questo punto mi sorge spontaneo un momento di dietrologia: credo che
una parte della società italiana di fronte al certissimo fallimento perfetto e
integrale di tutto ciò che aveva creduto prima sia giunta al punto di
desiderare, consciamente o meno, la fine di queste istituzioni politiche e di
questa democrazia fragile e per massima parte incompiuta. Con un certo stupore
personale mi sono fermato a considerare il fatto che questo desiderio di morte
potrebbe essere parte di una naturale pulsione autodistruttiva che nel nostro
popolo prende la forma del cupio dissolvi. Non escludo che alcuni atti del
governo che s’annunciano temerari in materia di spesa pubblica siano nella
lunghezza d’onda di questo desiderare l’autodistruzione. Non credo che la maggioranza
desideri la fine del Belpaese ma l’odio risentito degli italiani contro se
stessi è tale che è possibile che molti provino una cupa gioia nel vedere
andare a pezzi interi settori dello Stato e della pubblica istruzione, c’è un
piacere sottile che prende molti nel constatare come i professori universitari siano
in crisi e con le università occupate o nel vedere le difficoltà della pubblica
istruzione alle prese con i tagli più che probabili nell’organico. Il potere
nuovo è apolide e amorale e ha rotto tutti punti di contatto con l’umanità.
Quindi ha bisogno di società frammentate, corrose dall’odio e dalla rabbia per
sollevare minoranze di ricchissimi al potere supremo e di schiacciare verso il
basso della scala sociale i molti che sono poveri o che stanno per diventarlo. Credono
questi pochissimi di essere simili agli DEI e agli EROI, invece sono solo i
batteri che curano la decomposizione e la dissoluzione delle dottrine
economiche neo-liberali e delle democrazie indirette rette da regimi
parlamentari al soldo dei più ricchi. Quello che cercheranno di costruire sarà
un mondo violento e malvagio dove il loro potere, rafforzato dalla crisi e
dalle speculazioni, sarà il dominatore della vita e della morte. Sono convinto
che molti nel Belpaese sono così delusi dagli esiti della poca libertà che
abbiamo avuto finora che già ora si domandano se non sia un bene lasciarli
fare.
IANA
per FuturoIeri
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