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15 luglio 2010
Una traduzione di Franco Allegri sulla Riforma sanitaria in USA
15 Lug, 2010
QUELLO CHE IL PRESIDENTE NON DISSE

QUELLO CHE IL PRESIDENTE
NON DISSE
Il gentiluomo dell’Ohio
L’ultimo difensore della sanità (come chiarisce nella conversazione con
Esquire.com prima del voto di domenica) rivela i momenti personali
dietro la sua decisione e come il destino di una nazione, se non di una
presidenza, poteva girare molto diversamente se avesse detto “no”.
Di Dennis Kucinich –
intervistato da M. Warren
Domenica, 21 Marzo 2010
Da Esquire.com – 22 Marzo 2010, 2:35 pm
L’incontro che ebbe luogo sull’Air Force
One fu il quarto di una serie di incontri che ho ottenuto con il
presidente in questi ultimi pochi mesi. Ci fu un incontro il 4 Marzo
quando il presidente chiamò nove membri nella Sala Roosevelt alla Casa
Bianca e otto di loro avevano votato per la legge quando essa passò alla
House l’ultima volta. Ero l’unico che aveva votato contro la legge.
Ringraziai il presidente per avermi invitato anche se io ero un voto
contrario.
E in un incontro durato più di un’ora, il presidente coprì una parte del
territorio del territorio che pensava importante da considerare.
Sedetti tranquillamente e ascoltai con attenzione e presi alcuni
appunti. E alla fine dell’incontro, voi lo sapete,
ci salutammo e io me ne andai.
Quando arrivai a casa quella sera – 4 Marzo – avevo ancora questo senso
profondo di compassione per il presidente, per come lottava per cercare
di far approvare la legge.
Ed era molto chiaro per me che c’era molto sul tema qui – che non aveva
detto.
Stavo proprio pensando allo scopo della storia America e qui c’è un
presidente che cerca di fare qualcosa, anche se non sono d’accordo con
lui.
Dissi a mia moglie: “Tu sai che quasi quasi penso male della sua
situazione. E’ davvero una situazione dura – la sua presidenza è in
bilico”.
Ed ebbi un senso di tristezza per quello che lui stava lottando.
Mantenni ancora la mia posizione, andai ancora ai dibattiti, intervenni
agli incontri, parlai contro la legge perché non aveva un’opzione
pubblica, non aveva un’apertura per gli stati favorevoli a un modo
libero di single-payer.
Ma allo stesso tempo io quasi quasi ricordo il sentimento che ebbi nel
guardarlo mentre si occupava di questo e, voi sapete, cercava di fare
quello che riteneva migliore per la nazione.
Ora tenete qualcosa in mente sulla mia relazione con il Presidente
Obama: lui ed io abbiamo fatto la campagna insieme.
Un incontro con il presidente è sempre importante – lui ed io ci siamo
visti dozzine di volte, durante la campagna e da quando è presidente –
ci siamo incontrati tante volte.
Quattro o cinque volte sulla tutela sanitaria.
Perciò la relazione che ho con lui è abbastanza differente da quella con
gli altri membri che non erano sulla pista della campagna con lui e che
non hanno sviluppato una relazione con lui diversa da quella che i
membri del Congresso di solito hanno con il presidente.
Perciò io guardavo davvero all’uomo Barack Obama e pensavo alla sua
presidenza.
Ho avuto differenze di opinione con lui su molte questioni.
Ma so che questo è un momento fondamentale per l’America e per la sua
presidenza. E’ pure un momento fondamentale per la storia Americana.
Certo, io portai quella consapevolezza con me nel successivo incontro
che avvenne sull’Air Force One il quindici di Marzo.
Lo scorso Lunedì. Molte cose erano accadute in solo una settimana, ma
durante quel tempo, c’era stata molta speculazione.
Avevo fatto molte interviste attaccando la legge per i suoi difetti ben
pubblicizzati e non stavo cedendo.
Dopo ci incontrammo sull’Air Force One, io non dissi al presidente che
“Guarda, io sto cambiando la mia posizione – eccomi”.
Non facemmo quella discussione.
La mia decisione arrivò il martedì mattina.
C’è un posto dove vado a Capitol, proprio per cercare di riflettere –
prima di prendere decisioni molto importanti.
E’ nella rotonda – proprio vicino alla statua di Lincoln. C’è giusto una
panchina.
E io andai su quella Martedì mattina presto, quasi alle sette del
mattino quando il sole stava proprio sorgendo e nessun altro era in giro
– non c’era un suono a Capital in quel momento del mattino.
E così mi sedetti là in un posto quieto e pensai a questa decisione.
E quello è davvero dove feci il mio pensiero che, malgrado tutto ciò che
era nella legge e non mi piaceva avevo l’alta responsabilità verso i
miei elettori, la nazione, il mio presidente e la sua presidenza di fare
un passo avanti e dire: “Dobbiamo passare questa legge. E dobbiamo
usarla come un’apertura verso uno sforzo rinnovato per un approccio più
comprensivo per la riforma della tutela sanitaria”.
Anche il capo gruppo ed io avemmo molte discussioni sulla legge.
E io parlai con lei brevemente Lunedì notte e le dissi che stavo
pensando agli appelli che lei mi aveva fatto.
E lei disse: “Oh, Dennis, tu lo sai, spero proprio che tu sarai con noi
su questo. Questo è così importante”. Ed io dissi: “Bene io sto facendo
qualche pensiero su quelle che sono state le vostre considerazioni,
Signora Portavoce”.
E Lunedì notte, io parlai con mia moglie Elizabeth – a casa, era tardi.
Elizabeth mi chiese come era andata la giornata. E io le risposi. Dissi:
“Tu lo sai sto facendo su questo molto pensiero”.
Chiesi: “Che cosa penseresti se io decidessi di supportare questa?”
E lei disse: “Guarda, ti sosterrò – qualsiasi decisione tu prenda, starò
dietro di te”.
E fu importante per me parlare con lei perché, voi lo sapete, le spose
vivono con le decisioni che prendono i membri del Congresso.
M’interessa, avevo avuto l’occasione di chiedere l’opinione di Elizabeth
e se lei sostiene qualcosa con forza, sono pronto ad essere persuaso.
Quello è proprio ciò che accade quando voi avete una compagna.
Perciò chiesi cosa lei pensasse e poi mi alzai il mattino e mi diressi
dritto verso Capitol proprio per meditare su tutte le discussioni che
avevo avuto – con il presidente, con il Portavoce Pelosi, con mia moglie
e i miei elettori.
E poi dopo essere stato nella rotonda per quasi quindici minuti, me ne
andai e venni nel mio ufficio. Quel pomeriggio, ebbi un incontro con il
mio staff, e dissi loro che ero deciso a votare a favore della legge.
Ma non ebbi discussioni con nessuno.
E non lo notificai alla Casa Bianca – la Casa Bianca seppe di questo
quando lo annunciai dalla sala stampa.
Perché pensavo proprio che questa doveva essere una decisione che
prendevo da solo, senza adulazioni o altro. Volevo anche che la gente
alla Casa Bianca sapesse che questa decisione arrivava alla fine dalla
mia personale buona volontà per dare attenzione alle ansie che il
presidente, il Portavoce e altri mi avevano espresso. Questa era una
scelta particolarmente dura perché il modello dell’assicurazione privata
è qualcosa che io non supporto.
Come avevo detto prima, non ritiro nessuna delle critiche che avevo
fatto a questa legge.
Questa è una riforma nel contesto di un sistema di profitto. E il
sistema di profitto è stato abbastanza predatorio – esso guadagna per
non fornire assistenza sanitaria.
Ora, le riforme in questa legge potrebbe dare qualche ostacolo a
quell’impulso.
Ma nulla di più, ho il mio lavoro da preparare per continuare lo sforzo
verso un approccio più ampio verso la riforma sanitaria che dovrebbe
includere l’attenzione alla dieta, alla nutrizione, alla medicina
complementare alternativa e dare potere agli stati che si muovono verso
il single-payer.
Quando si analizza la legge appena approvata, è duro usare termini come
buona o cattiva.
Perché ultimamente quello che era decisivo per me non era la legge, ma
piuttosto il potenziale per creare un’apertura per un approccio più
comprensivo verso la riforma sanitaria.
Se la legge fosse stata battuta, questa intera discussione sul nulla ci
farebbe sperare di proporre una tutela sanitaria in futuro realizzabile
in questa generazione.
Abbiamo aspettato sedici ani dopo la morte del piano Clinton per
arrivare a questo momento.
E i tormenti che i membri hanno su tale legge – la temperatura che sale
nel corpo politico per questa legge, le sue caratterizzazioni nel
dibattito che è stato abbastanza distorto – tutte quelle cose
parlerebbero contro il portare avanti un’altra legge di tutela sanitaria
nel prossimo futuro se questa legge fosse rigettata.
Bene io devo considerare quello. Devo prendermi la responsabilità per
quello.
Qualcuno sui media ha detto che mi preparavo ad essere il Ralph Nader
della riforma sanitaria.
Se con il Ralph Nader della riforma sanitaria qualcuno intende uno che
resiste ai responsabili delle corporazioni truffatrici, allora quello è
un complimento.
Se essi si riferissero alla corsa presidenziale del 2000, penso che
quelli che erano più vicini alla campagna di Gore realizzano come quella
campagna fu persa per mille ferite.
E per cercare di mettere tutto ciò su quello che Ralph Nader è, voi
ricordate il colpo storico.
Ma la sintesi di tale argomento era questa, la gente mi chiedeva:
“Dennis, tu stai aiutando a creare il momento che porta alla sconfitta
della legge”.
Quello era ciò che la gente mi diceva.
Quello era il senso del messaggio.
E: “E’ questo ciò che davvero vuoi fare?”
E certo devo considerarlo, quando il voto è chiuso e in ogni modo la
sfida finale arriva; se la legge fosse passata per un voto o cinque voti
o più, la questione del momento sarebbe un qualcosa che ognuno sarebbe
interessato a tale punto.
E la gente sa che se io avessi continuato a mantenere la mia posizione
di martellamento sui difetti della legge avrei causato la sua sconfitta.
Quella è una critica legittima.
E’ un qualcosa che dovevo tenere in conto nei termine della mia
responsabilità personale per la posizione che tenni e per l’impatto che
avrebbe sui miei elettori.
Dobbiamo essere sempre aperti alla gente che potrebbe avere un’idea
diversa dalla vostra. Perché potreste imparare qualcosa.
E così quando siamo alla fine ed è apparso che io avrei avuto una
posizione centrale, ho capito che il momento mi richiedeva di guardare a
questo nei termini più ampi possibili.
Guardare a questo nei termini dell’impatto a lungo termine sui miei
elettori, dell’attuale momento storico, dell’impatto sulla nazione,
sulla presidenza Obama e anche sul presidente stesso.
Dovevo pensare a tutte queste cose.
Non potevo proprio dire, “Bene ecco la mia posizione: io sono per il
single-payer e questo non è il single payer, così farò cadere la legge”.
L’anno scorso 77 membri del Congresso dissero che se la legge non avesse
avuto un’opzione pubblica essi avrebbero votato contro essa.
E ci furono solo due membri che avevano preso quell’impegno quando era
stato votato per la prima volta alla House. Io ero uno di loro.
E l’altro non è più al Congresso.
Così di base ero l’ultimo uomo impegnato qui.
Perciò sono prevenuto verso il dibattito che si svolse a favore della
legge.
La mia critica era che questa legge fosse sigillata ermeticamente per
non aprire a un sistema no profit: nessuna competizione del pubblico con
gli assicuratori privati.
Chi protesta contro il controllo governativo racconta una barzelletta.
Voi lo sapete, quelli che asseriscono che questo è socialismo
probabilmente non sanno nulla del socialismo – o del capitalismo.
Quelle proteste fanno proprio parte di uno sforzo per distruggere la
presidenza Obama.
E, certamente, per produrre un blocco – in modo che nulla possa
accadere. Perché se questa legge fosse caduta, questo figura nel mio
calcolo – la legge cade, noi saremo bloccati.
Noi saremo diversi se passerà una legislazione valida invece di nulla.
La presidenza sarebbe indebolita, il Congresso sarebbe un posto dove la
leadership sarebbe indeterminata.
Ma si potrebbe andare più a fondo di così.
Siamo in un momento centrale nella storia americana e in contrasto a una
presidenza mutilata, devo credere che questo sforzo, tuttavia
imperfetto avrà ora un effetto positivo largo sulla società Americana e
renderà possibile molte cose che altrimenti non sarebbero state
possibili.
Una volta che questo disegno sarà legge, molti americani andranno ad
essere consapevoli di questo e chiederanno: Che c’è per me?
E quando avranno maggiore familiarità con la nuova legge, molta gente
accetterà questa legge.
Il presidente avrà una mano più forte negli affari domestici e
internazionali, e quello sarà buono per la nazione.
I Democratici saranno rinfrancati per approvare un’agenda economica la
quale attende che questa legge sia approvata.
Sbagliata o giusta, così lontana da una strategia, la Casa Bianca
investì molto in questa riforma sanitaria che ogni altra cosa doveva
aspettare.
Ora, penso che ci sia una possibilità che il partito riguadagnerà
qualche momento.
E se esso sarà, poi la gente americana avrà finalmente una possibilità
di vedere qualcosa fatta nel creare lavori, nel tenere la gente nelle
loro case, nell’aiutare le piccole imprese ad accedere al credito, che è
un problema enorme proprio ora.
E penso che il cardine qui sarebbe in un tempo molto stimolante dove la
presidenza Obama ha una possibilità di pigiare il tasto del reset.
Questa è la mia speranza, come minimo.
Questo mi pensai quando mi sedetti nella
quieta rotonda di Capitol lo scorso Martedì mattina.
Pensai a quello che poteva accadere se avessi mostrato qualche
flessibilità sul compromesso per l’amore di un progresso più ampio.
Quella fu tutta la parte del mio pensiero quando arrivai al punto e mi
diressi al podio a Capitol per annunciare la mia decisione.
E dopo che io avevo finito quello che dovevo dire e lasciato la stanza,
il presidente chiamò.
Compresi l’importanza della chiamata e lui comprese l’importanza della
decisione che io avevo preso. Ci fu la gravità del momento. C’era una
posta da gioco molto alta qui.
Misi tutto nel mio conto – ogni cosa che io speravo poteva accadere se
questa fosse passata, ogni cosa che spero accadrà.
E se quelle cose passeranno grazie al piccolo ruolo che potrei aver
giocato nell’accendere il momento allora il mio servizio al Congresso
sarà stato valido.
——
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in
scienze politiche e si dedica alla libera informazione politica ed
economica anche traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich,
Michael Moore e Ralph Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e
sociale americano. Per approfondire visita il sito
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri e cercare il suo diario
sulla crisi. Su Facebook puoi fare amicizia con lui cercando Futuro
Ieri.
TESTO IN INGLESE
What President Obama Didn’t Say
The gentleman from Ohio
The last man standing on health care, as he put it in this conversation
with Esquire.com just before Sunday’s vote - reveals the personal
moments behind his decision, and how the fate of a nation, if not a
presidency, could have turned out a lot differently had he said “no.”
By: Dennis Kucinich- as told to Mark
Warren
Sunday, March 21, 2010
From Esquire.com - March 22, 2010, 2:35 pm
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17 aprile 2010
Sulla Politica interna Statunitense, trad. di Franco Allegri
16 Apr, 2010
L’abbandono di Dodd e Dorgan
Scritto da: F. Allegri In: Ralph Nader
Proponi su
9 gennaio 2010
Di Ralph Nader
Il ritiro dei Senatori Democratici veterani, C. Dodd, 65 anni, del
Connecticut e Byron Dorgan, 67 anni, del Nord Dakota hanno alcune
conseguenze sia a breve che a lungo termine per il Partito Democratico e
i suoi membri. L’annuncio del ritiro del Senatore Dodd non mi ha
sorpreso.
Egli ha passato momenti difficili
con questa sanità, con la perdita del fratello germano più vicino e del
suo grande amico al Senato — Ted Kennedy — e non sarebbe incline a
combattere una guerra in salita per la rielezione.
Il 2010 è, di fatto, l’anno legislativo più importante della sua
carriera per le riforme dell’assicurazione sanitaria e finanziaria.
Mr. Dodd potrebbe rassicurarsi perché è molto probabile che egli sarà
sostituito dal Procuratore Generale del Connecticut R. Blumenthal che
guida i sondaggi ed è pronto a vincere facile.
Mr. Blumenthal troverà una grande opportunità per usare la sua
esperienza pratica come un importante avvocato dei consumatori al Senato
contro le infrazioni aziendali.
Il Senatore J. Lieberman — l’ermafrodita politico della politica
nazionale — probabilmente è eccitato.
Blumenthal detesta le politiche di Lieberman e la sua auto-rettitudine
untuosa ed era pronto a batterlo nel 2012.
Ancora una volta, Lieberman trova trifogli a 4 foglie — la prima quando
fu il 50esimo voto democratico al Senato, poi il 60esimo voto — con il
fine di spingere il Partito Democratico verso la destra, e ora ha perso
un avversario formidabile per il 2012.
Per il Senatore Dodd, la questione è se (ora che è liberato dai
finanziamenti di Wall Street) può divenire un avvocato legislativo
tenace di consumatori e investitori nella principale legge di
regolazione di Wall Street che ora è alla Senate Banking Committee dove
lui è il Presidente e la forza più potente.
Come un’anatra zoppa, tutte le sue competenze e decisione dovranno
essere usate per evitare che i suoi colleghi prendano vantaggio dal suo
ritiro annunciato.
—
Il populista della prateria del Nord
Dakota, il Senatore Byron Dorgan lascia dopo 30 anni passati alla House
e al Senato.
Egli lascerà un grande buco che sarà più grande se sarà sostituito dal
Governatore Repubblicano incombente John Hoeven.
Dorgan fu un autentico “American populist”.
Da bambino, i suoi parenti l’avrebbero portato ai comizi dei duri
agricoltori contro le grandi ditte che difendevano la tradizione della
Non-Partisan League del grande populismo agricolo.
Come commissario fiscale del Nord Dakota, indicò la strada per sfidare
le grandi imprese multinazionali che stavano usando tattiche evasive per
sfuggire alla tassazione statale.
Al Senato, undici anni fa, guidò un manipolo di Senatori profetici in
una battaglia perdente per preservare la prospera Glass-Steagall Act che
teneva separate le banche commerciali da quelle di investimento.
Clinton, i grandi banchieri e il Tresury Secretary Robert Rubin presero
la loro via e l’economia continuò a perdere la sua in un’orgia di
disastrosa speculazione alimentata con il denaro dell’altra gente.
Sempre con i piedi per terra, dalla parte di chi lavora, Dorgan non fece
mai sua la teoria empiricamente infame del “libero commercio” usata per
esportare lavori e industrie in nazioni guidate da dittatori fascisti e
Comunisti che sanno come tenere i loro lavoratori al loro posto.
La sua critica della Federal Riserve era informata e inflessibile, come
lo erano i suoi moniti sulla crescita del monopolio dei media in sempre
meno mani.
Se è così bravo, perché ha deciso di lasciare?
Nelle sue parole, vuole scrivere una coppia di libri, insegnare un
pochino e fare qualche lavoro sul terreno dell’energia “nel settore
privato”.
L’ultima suscita alcuni fastidi tra i suoi amici più vicini. Come uno
che ha conosciuto il Senatore Dorgan per anni, sospetto che ci sia
un’altra ragione nel miscuglio.
Vuole ottenere cambiamenti reali che lui ritiene sostenuti dalla
maggioranza degli americani.
Ha atteso per tanto tempo che i Democratici prendessero il controllo del
Congresso e della Casa bianca.
Questo è accaduto e poco è cambiato.
Alla fine del 2009, durante il dibattito al Senato sull’assicurazione
sanitaria, Dorgan propose e spiegò eloquentemente un emendamento per
ridurre i prezzi dei farmaci — i più alti del mondo – permettendo la
cosiddetta reimportazione dei farmaci da paesi come il Canada soggetti a
protezioni normative.
Si attendeva il sostegno forte del presidente dato che Obama aveva
promesso di sostenere questa lotta necessaria nella campagna
presidenziale.
Dorgan si sbagliava.
La Casa Bianca non usò nessuno dei suoi capitali per avere i pochi voti
extra necessari.
Per Mr. Obama era già fatto un accordo privato con i capi delle imprese
del farmaco.
Questa potrebbe essere stata l’ultima goccia per il Senatore Dorgan.
Egli non è l’unico Democratico progressista al Congresso che sta
dicendo: “Da che parte sta il Presidente Obama, per davvero?”
Amerei vedere una petizione firmata da dozzine di gruppi civici, di
operai, e agricoltori USA per spingere il Sen. Dorgan a rivedere la sua
scelta e correre per un altro mandato di 6 anni.
In caso contrario un altro presidio della gente al Congresso sarà
distrutto.
Quella voce interna della giustizia va considerata un valore da salvare e
per questo si possono rinviare i 2 libri e l’insegnamento.
—-
Tradotto da F. Allegri il 13/04/2010
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in
scienze politiche con una tesi sulle relazioni fra stato e chiesa e si
dedica alla libera informazione politica ed economica. Per approfondire
visita il sito http://digilander.libero.it
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4 ottobre 2009
Una lettera da Nader
L'amico dottor Franco Allegri mi fa avere questa sua traduzione di uno scritto di Ralph Nader, ancora una volta devo constatare la profonda differenza che si respira quando a parlare di USA sono statunitensi dentro i fatti del loro Impero a Stelle e Strisce e non i giornalisti nostrani. C'è qualcosa di nuovo e di strano in questo scritto. Per il comune lettore italiano suona come una novità una critica dagli USA verso il presidente Obama; forse è una lezione di democrazia quella che viene da questa lettera: nessuno neanche il punto più alto del vertice del potere politico è aldilà delle critiche in un sistema democratico bene ordinato. Buona lettura.
IANA
[24 agosto 2009]
Distribuitela,
grazie.
Tra
la Retorica e la Realtà
Di
Ralph Nader
---
La Casa Bianca di Obama
- piena di consiglieri politici ritenuti intelligenti
guidati dal Presidente del movimento campagna del 2008
"Change You Can Believe In" - è in
disordine.
Le peggiori varietà
multiple e confuse del disordine provocano la confusione
pubblica, il conflitto interno al Partito Democratico, e
il lento ritiro della fiducia in Mr. Obama da parte dei
suoi sostenitori più forti in tutto il paese.
Due dei sostenitori
più tenaci sui media - gli editorialisti Paul Krugman e
Bob Herbert del New York Times si stupiscono dei piani di
Mr. Obama.
Krugman ha replicato
l'idea del collega saggista del Sunday Times F. Rich che
ha scritto sulle "sciocchezze" dette da Obama
ai sostenitori a sostegno dell'adozione subdola, opposta
e stupefacente delle peggiori politiche aziendali e
militari di Bush. Invece B. Herbert, preso dal piacere
del suo eroe politico per il ciarlare e vagheggiare di
riforma sanitaria, pubblicò tale valutazione riluttante:
"Quasi ogni
giorno sento uomini e donne delusi che votarono con
entusiasmo per Mr. Obama. Essi credono che le banche
agirono come dei banditi nei salvataggi, e che
l'iniziativa sulla tutela sanitaria possa divenire un
pasticcio. Il loro più grande fastidio, quello che Mr.
Obama sia molle, restio o incapace a combattere con una
durezza sufficiente a respingere i responsabili per il
cattivo stato della nazione, è forte".
Raramente c'è
stato un tempo più propizio per trasformare una
leadership presidenziale.
Il capitalismo
aziendale disgraziato ha frantumato l'economia.
Le condizioni di vita
di milioni di lavoratori e pensionati le cui tasse furono
usate per salvare questi truffatori e speculatori di Wall
Street sono tetre.
Invece di esprimere
rimorso, i lobbisti aziendali arroganti lavorano sul
Congresso con domande feroci, alimentate da idee
politiche da registratore di cassa e pagarono comizi
costosi nei Distretti congressuali.
Le grandi imprese e i
loro comitati d'affari non vogliono una vera riforma
dell'assicurazione sanitaria che ridurrebbe i monopoli e
i profitti. Non vogliono che gli standard di efficienza
energetica e di progresso interferiscano con il loro
squallido inquinamento e con l'inefficienza.
Non vogliono riduzioni
al bilancio militare gonfiato e circondato da squallore,
dalla frode e dall'abuso di ciò che il Presidente
Eisenhower chiamò "il complesso militare
industriale" nel suo discorso di congedo al popolo
americano.
I supremi aziendali non
vogliono riforme nelle leggi fiscali deliberatamente
complesse e oscure per favorire gli evasori e gli elusori
aziendali e i paradisi fiscali per i super ricchi. In
breve, le imprese globali vogliono che Washington, D.C.
continui ad essere il loro grande liberalizzatore e la
vacca grassa per continuare l'abbandono dei lavoratori
americani, il saccheggio del contribuente americano e la
frode al consumatore americano.
Dimenticate la legge
aziendale e l'ordine di reprimere l'onda del crimine
aziendale.
L'armonia, il
Presidente bipartisan Obama e il suo capo squadra Rahm
Emanuel le hanno messe nel sacco.
Quello che sconfisse H.
Clinton lo scorso anno ha avuto successo nel dividere i
Congressisti Democratici in progressisti, liberali
aziendali e Conservatori di Blue Dog, i Repubblicani
possono credere a mala pena alla loro fortuna e sono
impegnati a sfruttare questi scismi.
L'On. Steny Hoyer, il
numero due Democratico alla House, scredita il suo
portavoce sul piano di "opzione pubblica" di
Nancy Pelosi per l'assicurazione sanitaria.
Il Sen. M. Baucus - un
Repubblicano mancato mascherato da Democratico Presidente
della Senate Finance Committee - lavora d'amore e
d'accordo con i Repubblicani di destra e con la Casa
Bianca per varare una debole legge
"bi-partisan" che creerà nuova debolezza dato
che i Repubblicani aziendali aspirano ad aumentare la
debolezza della Casa Bianca.
Nel frattempo, alla
House dei Rappresentanti, i legislatori più progressisti
accusano il loro vecchio collega, Capo di Commissione,
Henry Waxman di aver venduto ad un Blue Dog spavaldo i
Democratici nella sua Commissione.
Al contrario Mr. Waxman
stesso deve essere seccato che persino la sua
"opzione pubblica" di compromesso (che i
Democratici potrebbero chiamare "scelta
pubblica") sarà deragliata dalla legge che l'asse
Baucus/Grassley/Obama presto svelerà al Senato. Gli
elettori di Obama non conoscono quello che hanno creduto
di sostenere.
Mai Obama si
identificò con un'idea chiara di riforma sanitaria - per
non menzionare il single payer (pieno accesso per tutti
al Medicare), che lui avrebbe favorito se avesse
"iniziato a legiferare".
Non c'è stato nulla
per mobilitare i suoi sostenitori nel paese e radunarsi.
E' triste da dire che
questo era predetto dal curriculum politico di Obama come
Senatore dell'Illinois e degli USA.
Raramente lui ha preso
posizione e combattuto contro i suoi avversari. Persino
dopo che lui ha fatto un accordo con loro, essi
continuano a indebolire la sua agenda.
Ancora, B. Herbert
intuisce l'andamento disturbante:
"Sempre più il
presidente è visto dai suoi sostenitori come uno che
amerebbe compiacere tutti, che è incline di natura alla
scelta della soluzione bipartisan, che crede che i suoi
sostenitori più forti staranno sempre con lui perché
essi non hanno un posto dove andare, e che si ritirerà
ogni volta che i Repubblicani e la folla aziendalista lo
inseguiranno". Mr. Herbert può parlare come
un'autorità.
Egli ha scritto molti
editoriali nei 18 mesi passati per riflettere
sull'attitudine del "nessun posto dove andare".
Se lui abbandonasse le battaglie di successo, molti lo
seguirebbero.
Sarebbe meglio per Mr.
Obama se si svegliasse e desse attenzione alla sua base
prima che essa trovi un posto dove andare e/o resti a
casa.
Questo accadde a
Clinton nel 1994.
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Dite agli amici di
visitare Nader.Org e iscriversi a E-Alerts.
Tradotto da F. Allegri
il 29/09/2009
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24 settembre 2009
Una lettera dagli USA sulla Sanità
L'amico Franco Allegri ha tradotto e fatto girare questa lettera di Ralph Naeder il paladino dei consumatori americani. La propongo ai miei venticinque lettori affinchè possano farsi una vaga idea di come il dibattito negli Stati Uniti sia ampio e non possa essere ricondotto alle telecronache televisive nostrane, che peraltro del Naeder di solito non dicono nulla.
IANA per FuturoIeri
[14 agosto 2009]
Distribuitela,
grazie.
Affarismi
sanitari in USA*
Di
Ralph Nader
---
Proprio come il
combattente contro il potere aziendale abusivo (B.
Obama lo è in modo crescente e chiaro fin dall'avvio
della presidenza), egli voleva che la riforma
dell'assicurazione sanitaria ricevesse il SI delle
gigantesche industrie farmaceutiche e dell'assicurazione
sanitaria.
All'inizio dell'anno
partì invitando i grandi capi di queste imprese per
conversazioni intime alla Casa Bianca.
La rivista Business
Week, la quale di recente ha proclamato che "Gli
Assicuratori Sanitari Hanno Già Vinto" ha riferito
che il CEO di unitedHealth, Stephen J. Hemsley, avrebbe
incontrato il Presidente mezza dozzina di volte.
Questi sono i
venditori.
Essi e la loro
campagna di fondi fangosi non possono essere ignorati dal
potere che combatte con la legislazione penetrando nel
Congresso.
Un risultato
pubblico degli incontri fu che l'industria sanitaria
promise $80 miliardi di risparmi in 10 anni e i magnati
dell'assicurazione promisero $150 miliardi nello stesso
periodo.
Mr. Obama proclamò
queste dichiarazioni senza indicare come questi risparmi
sarebbero garantiti, come le imprese sanitarie potrebbero
aggirare le leggi antitrust e che cosa fu dato in cambio
dalla Casa Bianca all'industria della salute.
Ora abbiamo appreso che
una promessa di Obama era di continuare a proibire a Zio
Sam di contrattare il volume di sconti sulle medicine che
voi i contribuenti state pagando secondo il programma di
benefici sanitari emanato nel 2003.
Non sappiamo se le
imprese dell'assicurazione sanitaria hanno ottenuto di
continuare con il Medicare Advantage con il suo 14% di
sussidi fiscali aggiunti per indurre gli anziani ad
abbandonare il Medicare pubblico.
Non sappiamo nemmeno se
l'opzione pubblica di Medicare che Obama ha sposato
formalmente, ma poi ha ondeggiato, sia stata messa sul
tavolo della concessione.
L'intero processo
segreto è squallido e si è dimostrato come una crudele
indifferenza per i milioni di americani che, sia nel
disperato bisogno di servizi mediche che no, votarono per
"change we can believe in".
Per un totale
contrasto, il Presidente non invitò mai alla Casa Bianca
i principali difensori dei consumatori - pazienti della
nazione che sono per il Medicare totale e la libera
scelta di medico e ospedale - ovvero il sistema del
"single payer".
La porta della Casa
bianca è aperta per i baroni aziendalisti che hanno
fallito decennio dopo decennio nel dare quello che i
pazienti vogliono, e chiusa per gente come il Dr. Q.
Young - un fondatore del Medici per un National Health
Program e vecchio amico di Chicago di Obama, il Dottor S.
Wolfe, che dirige il Public Citizen's Health Research
Group, i Dottori M. Angell, S. Woolhandler, e D.
Himmelstein, noti a livello nazionale e difensori colti
del single payer o Rose Ann DeMoro, direttore esecutivo
della California Nurses Association che cresce
velocemente.
Mr. Obama cercò anche
di escludere ogni difensore del sistema del single payer
- in passato favorito da Obama e ancora preferito da una
maggioranza di gente, dalle infermiere e dai dottori
americani - dai suoi incontri/tavole rotonde fissati per
ricevere i punti di vista dei diversi elettori.
"Make me do
it" fu il messaggio di Franklin Delano Roosevelt ai
riformatori quando fronteggiò il legislativo, egli
desiderava ma non aveva i voti per questo al Congresso.
Mr.
Obama non sta usando quel tema per il potere della gente.
Se avesse fatto così,
avrebbe incoraggiato udienze pubbliche quotidiane al
Senato e alla Camera sulla collusione e la frode
burocratica, squallida, avara e che va oltre la legge che
molti nel mondo aziendalista hanno inflitto con la loro
industria sanitaria mortale, costosa e ben finanziata.
Delle udienze
pubbliche simili avrebbero permesso la sua
controffensiva.
Sveglierebbe il
pubblico per concentrare le energie sul tema primario -
l'aziendalizzazione della salute.
Questa
commercializzazione ha lasciato decine di milioni di
persone senza tutela sanitaria, causato 20.000 morti
l'anno e costa agli americani il doppio o più pro capite
rispetto all'avere dei sistemi di totale Medicare come le
nazioni occidentali che hanno delle sanità migliori
degli USA.
Un'ulteriore
indicazione dei commerci aziendali di Obama è che lui
non si identifica mai con una legge specifica che abbia i
numeri alla House e al Senato e che potrebbe unire la
gente.
Le persone che
non si stupiscono sono confuse, frustrate e arrabbiate.
Il Presidente Obama non è favore di una proposta
ambigua.
Di fatto
incoraggiò a ribellarsi sia i Democratici Blue Dog del
prendi i soldi e vai che gli ignoranti Repubblicani a
lanciare le loro bugie e travisamenti su Rush Limbaugh e
media spazzatura simili.
Obama sta per fare il
suo errore più grande che gli si possa imputare poiché
favorendo l'accordo bipartisan i suoi assistenti lavorano
con il Senatore Blue Dog Max Baucus e le sue controparti
Repubblicane alla Senate Finance Committee.
Tale proposta non ha
un'opzione pubblica, niente protezioni per il consumatore
o controlli sulla mutilazione e sui conti elevatissimi
della cosiddetta industria della sanità.
Le leggi meno
condizionate dalle imprese, relazionate nella commissione
della House dall'On. H. Waxman (D-CA) e dai suoi alleati,
già hanno poca attenzione da una Casa Bianca che con
chiarezza guarda al prossimo "compromesso"
Baucus - Grassley come il progetto "più
pratico".
C'è una
notizia attendibile che il AFL-CIO appoggerà tutto
quello che Obama approva, con le eccezioni della
California Nurses Association e dell'unione degli Sheet
Metal Workers'.
L'ultima, attraverso il
suo presidente, Michael J. Sullivan, annunciò lo scorso
luglio che avrebbe sospeso tutti i contributi per
l'elezione futura di qualsiasi candidato al Congresso o
alla Presidenza.
Già oltre sessanta
membri progressisti della House, capeggiati dalla
Congressista Lynn Woolsey (D-CA) hanno dichiarato di
opporsi a questi compromessi inaccettabili che girano sia
alla House che al Senato.
Di fatto la
paralisi è dietro l'angolo?
Ci sarà una
riforma dell'assicurazione sanitaria di qualche grado
trasformata in legge quest'anno?
Questo dipende dalle
alleanze che accettino che i denominatori aziendali più
bassi siano bloccati dalle posizioni di principio
risolute dei progressisti che vogliono qualcosa che metta
i pazienti sopra i venditori speculativi falliti.
L'ipotesi qui è che
Obama firmerà qualsiasi cosa che uscisse da un Congresso
codardo che non può dare nel 2009 alla gente americana
il sistema sanitario che esso proibì di stabilire al
Presidente Harry Truman nel 1950.
Il "make him do
it" quest'anno o il prossimo dipende dalla gente
della nostra nazione.
Almeno un milione di
telefonate ai Congressisti fatte da cittadini certi
devono partire per rinsavire quei legislatori che credono
di cavarsela con un'altra vendita della nostra fede
pubblica.
Il centralino del
congresso è 202-224-3121.
Il Medicare totale, la
legge del single payer (sostenuta da quasi 90
legislatori) è la H.R. 676.
Il gruppo a favore dei
cittadini per il vostro impegno sostenuto è
singlepayeraction.org.
Il resto dipende da
voi, la maggioranza, che vuole mettere al primo posto la
gente.
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Dite agli amici di
visitare Nader.Org e di iscriversi a E-Alerts.
*La mail originale era
senza titolo.
Tradotto da F. Allegri
il 20/09/2009
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