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11 novembre 2010
Una nuova traduzione di Allegri sulla crisi statunitense
7/11/2010
Di F. Allegri
Dennis è stato rieletto per l'ottava volta e questa
è una
sorpresa! Tale sentimento si accentua leggendo i temi iniziali della sua
lotta
politica.
Li trovate qui sotto.
Dennis
Kucinich: Afganistan, L’Ambiente e il Controllo Societario del
Processo
Politico
30/06/2010
Di Dennis Kucinich
Caro sostenitore:
D. Kucinich manda un
messaggio basilare sull’Afganistan, la perdita di petrolio nel Golfo
del
Mexico e l’influenza del denaro societario sulle elezioni federali.
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Ciao, da Dennis.
Come sai, conduco lo
sforzo di cercare di fermare la nostra nazione dal continuare il suo
tragico errore in Afganistan.
Raduniamoci,
America,
per dire che è ora di finire la guerra una volta per tutte: proporre
una
data e sostenere la fine della guerra nel 2011, 2012.
Possiamo andare
lentamente verso la fine di questa guerra per un altro decennio.
Questo
non è accettabile.
Non è accettabile a
causa della perdita delle vite delle nostre truppe, della perdita
delle
vite di civili innocenti, del governo corrotto dell’Afganistan, perché
non c’è modo di vincere e di stabilire una democrazia laggiù, perché
non
possiamo sostenere la guerra, perché abbiamo a casa delle cose che
vanno
curate: creare lavoro, salvare le case, aiutare a ricostruire le
nostre
città.
Non possiamo più
permetterci questa guerra in nessun modo, aspetto o forma.
Perciò continuerò i
miei
sforzi non solo per creare un dibattito, ma anche per costruire i voti
per far si che quando il finanziamento della guerra sarà ridiscusso,
noi
raccoglieremo un voto anche più forte per uscire dall’Afganistan.
Chiedo il vostro
supporto continuato a questo sforzo, non solo il vostro sostegno
finanziario – ma il vostro sostegno morale.
Ti chiedo di parlare
ai
tuoi amici e vicini, di diffondere la parola che ci serve il venir via
dall’Afganistan.
Noi dobbiamo portare
una
nuova direzione nella nostra posizione internazionale.
Noi dobbiamo finire
la
Guerra in Iraq.
Sappiamo che la
guerra
era basata sulle bugie.
Ora gli americani
devono
continuare a concentrarsi su cosa accade in Afganistan – il livello di
corruzione che cresce è dannoso non solo per la credibilità della
nostra
nazione, ma danneggia pure ogni speranza che potremmo avere di
raggiungere la pace nel mondo.
Chiaramente un nuovo
approccio è necessario.
Mentre il petrolio
esce
ancora dal fondale del Golfo del Messico, io ho portato nel dibattito
alla House un emendamento che limiterebbe la capacità delle imprese
petrolifere, che trivellano nella piattaforma continentale esterna, di
essere capaci influenzare le elezioni federali.
Siamo consapevoli
che il
caso alla U.S. Supreme Court (Citizens United) è stato devastante per
la
nostra capacità di avere un controllo reale sul nostro processo
politico. Sappiamo che il caso Buckley v. Valeo – da la parola a
quelli
che hanno denaro, ma se voi non avete denaro non avete libertà di
parola
– avrà un impatto severo sul processo elettorale.
Ora questo
significa,
più che mai, che la vostra partecipazione al processo politico, senza
avvilirsi, deve essere sentita.
Le voci di milioni
di
individui Americani, agendo sull’affare del loro governo, possono aver
più peso della tremenda influenza delle società attraverso una voce
collettiva.
Dobbiamo introdurre
una
nuova direzione nei finanziamenti elettorali.
Infine, va
trasformata
la catastrofe del Golfo del Messico in un’opportunità per creare una
nuova direzione nelle nostre politiche energetiche.
Un’opportunità di
unire
l’America in una grande causa per ordinare, non solo il Golfo, ma
anche
la nostra nazione.
Non solo ordinare le
sue
politiche ma anche l’ambiente dell’America.
Molto presto tu
ascolterai di più da me su questo sforzo. Ma per ora, voglio dire
grazie
a te per il tuo aiuto.
Per favore
contribuisci
generosamente mentre lottiamo per continuare a servire la gente degli
Stati Uniti d’America e il 10° Distretto Congressuale dell’Ohio al
Congresso USA.
Grazie molte.
--------------------------
Tradotto da F. Allegri il
7/11/2010 |
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9 novembre 2010
La Crisi imperiale secondo Franco Allegri
L'amico Franco Allegri ha commentato e pubblicato un mio scritto sulla crisi dei costumi, dei valori e delle sorti magnifiche e progressive della globalizzazione made in USA. Lo presento ai miei pochi lettori quale commento qualificato.
Scritto da: F. Allegri

La crisi di un modello economico e
di un impero!
25/10/2010
Di F. Allegri
Oggi mi sono riletto l’articolo del Terzo libro del De Reditu Suo
titolato “Note sulla morte del vecchio mondo umano e sul nuovo” che su
Empolitica pubblicherò prima di questo e che trovate nell’apposita
rubrica dedicata al De Reditu in questo sito.
In quello scritto, il professor Nappini constata la morte del vecchio
modo di vivere nel Belpaese e la crisi stessa del consumismo che era
stato il primo distruttore di tante tradizioni secolari, ma nello
scritto approfondisce la questione a livello politico.
Anche il consumismo muta in finzione e illusione, si aggrappa al
digitale terrestre, ai sussidi statali, ai quiz e alle grandi lotterie
dove spesso vince solo il banco.
Per il professore, il vecchio mondo aveva un passato comune, una sua
storia. Oggi viviamo in un modello di società che è quello dei grandi
imperi decadenti e di quelli piccoli emergenti.
Fin qui io concordo, poi (come ho anticipato sopra) il professore si
concentra sui PARTITI POLITICI DELLA PRIMA REPUBBLICA
visti come un agente di dissoluzione del sistema sociale italiano.
Qui sono tornato indietro nel tempo, ai tempi dell’università quando per
preparare la tesi studiai la società italiana degli anni precedenti
all’anno santo, il 1948 e il 1949.
Fu uno studio seminariale e collettivo; a noi studenti interessava il
fenomeno religioso, ma guardammo anche la società e la politica. Era il
1997 e con il professor Margiotta Broglio guardammo vari comizi, del PCI
della DC e del PSI. Mi ricordo che i livelli di partecipazione mi
impressionarono e che feci dei confronti con quella contemporaneità
fatta di crisi dei partiti e del Berlusconismo nascente.
Oggi, rileggendo l’articolo 49 della costituzione, mi sono chiesto: “Ma i
partiti del 1949 associavano liberamente i cittadini per concorrere con
metodo democratico a determinare la politica nazionale?”.
Certamente in quegli anni la politica era organizzata, ma quanta libertà
c’era? Quale cultura politica avevamo?Eravamo un regime democratico? La
libertà era poca, non avevamo culture realmente democratiche e il
regime si basava già su un mercanteggiare quotidiano detto
“Consociativismo”. Gli unici tentativi di riforma furono detti di centro
sinistra poi tutto naufragò nel triennio della “Solidarietà nazionale”.
Scusate la sintesi, ma io faccio attualità politica, a modo mio!
Qui prendo le distanze da quanto emerge dallo scritto del professore: PER
ME NON ABBIAMO MAI AVUTO UN’EPOCA D’ORO DELLA POLITICA IN ITALIA.
Non c’è da rimpiangere qualche governo buono, magari guidato da santi
che si contrapponevano a dei geni! Tangentopoli non fu un regno
estemporaneo e breve, era l’Italia rinata nel 1946 e concordo con la
descrizione dell’Italia fatta dal professore solo dandole un’ampiezza
storica maggiore.
Credo anche che i partiti politici siano sempre stati corrotti,
finanziati in modo subdolo e/o illegale. Sono convinto anche che essi
siano da sempre degli ascensori sociali, soprattutto nel sud del paese!
Partendo da questa mia convinzione provo a spiegare meglio la crisi che
viviamo e perché il nostro paese è coinvolto e lo sarà ancora di più in
futuro.
Noi viviamo la crisi economica e politica del grande impero che vinse la
seconda guerra mondiale e poi amministrò il mondo con un consorzio di
forze statali locali e secondarie fingendo di contrastare seriamente una
dittatura euro asiatica, l’URSS. L’URSS fu l’avversario di comodo e
bastò veramente poco per batterlo, oggi si può cominciare a dirlo senza
l’ambizione di fare storia contemporanea.
Tutto comincia dal constatare che gli USA, dopo aver battuto l’URSS, non
hanno trovato una loro missione e si sono sottomessi ai potentati
economici e ad ideologie più vecchie e sballate del comunismo. Tutto è
degenerato con la presidenza di Clinton e di Bush figlio! Sono almeno 12
anni disastrosi e snaturati, ma a livello filosofico il problema nacque
nel secondo dopoguerra, proprio negli anni cinquanta.
Oggi resterò agli USA contemporanei: confusi e aggressivi in politica
estera, disarticolati a livello economico nazionale.
A questo punto dobbiamo chiederci: “Chi siamo noi?” Certamente alla fine
degli anni quaranta eravamo una creatura adottata ed educata al modello
USA, ma anche un discolo che spesso non faceva quanto veniva ordinato o
chiesto.
Il grande immorale (l’oligarchia capitalista) ha ideato una nuova
degenerazione: brucia se stesso e come la fenice spera di rigenerarsi
(producendo a costo zero e annullando la partecipazione politica) e
rinnovarsi (in piccoli stati e società ancora più anonime, diverse e
smarrite).
Qui concordo con il professore quando dice che “MILIONI
D’ITALIANI SI SONO AUTO-ESCLUSI DALLA VITA POLITICA, QUESTO AIUTA LA
DECOMPOSIZIONE”.
Eccoci al problema del miliardario apolide che un tempo era anche
italiano. Il problema ha natura politica, ma a livello economico
l’apolide suddetto brama la globalizzazione produttiva e la libera
circolazione dei suoi prodotti realizzati in qualche inferno asiatico.
Questo avviene mentre l’Americanismo crolla a livello produttivo,
finanziario e forse anche a livello militare. Sta fallendo una gestione
della cosa pubblica di tipo aziendale e succube del privato e del
mercato non regolato o meglio asservito ad un’entità aliena detta SPA.
Si dovrebbe sperare nella scelta delle gestioni rigorose? Anche dopo i
salvataggi miliardari! Io resto convinto che ci vorrebbe un’economia dei
dazi!
Si spera di vincere la missione di pace, ma in USA si parla di exit
strategy dalla GUERRA Afgana. Gli altri stati sanno di essere in guerra e
di combattere su più fronti!
Per la crisi italiana vale in parte quanto ha sostenuto in estate Naomi
Klein: “Nessun mezzo e nessuna montagna di denaro può sostituire una
cultura che ha perso le proprie radici”.
In realtà, noi non le abbiamo mai trovate e le cerchiamo da oltre un
secolo, oggi dovremmo chiedere pace e dazi, ma soprattutto dobbiamo
chiederci: “chi salverà noi e gli USA?”.
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31 luglio 2010
La Decadenza USA in una traduzione di F.Allegri
Pubblico questa traduzione di F.Allegri perchè stimo che in tempi nei quali si ragiona in Italia del matrimonio Clinton si confonda da parte di milioni di esseri umani con facilità la realtà con le favole. Il Belpaese ama le favole dei ricchi e felici, forse perchè nel binomio ricchezzza&felicità le genti nostre vedono il paradiso realizzato sulla terra. Con una punta di cattiveria mi permetto di presentare un bel pezzo di Nader, così il paradiso resta paradiso là dove vanno le nuvole e i cieli blu e questo mondo di sangue e fango resta un mondo di sangue,lacrime e fango.
Fino a prova contraria. IANA
30 Lug, 2010
La decadenza USA e la forza delle lobbies* 
La decadenza USA e la forza delle
lobbies*
29/03/2010
Di Ralph Nader
Una società non allarmata dai segni del suo decadimento (a causa della
sua ideologia del mito continuo del progresso) separa se stessa dalla
realtà e si invischia nell’illusione.
Una pietra di paragone (per misurare la crisi nella nostra economia
politica statale e nella vita culturale) è la risposta a tale domanda:
Le forze del potere (che fallirono in modo dimostrabile) diventano più
forti dopo che il loro danno percepito interamente è di conoscenza
comune?
La decadenza economica è ovunque. Povertà, disoccupazione, sfratti,
esportazione di lavoro, debito al consumo, il logorio della pensione e
la rovina infrastrutturale sono ben documentati.
L’auto-distruzione dei giganti finanziari di Wall Street, con i loro
saccheggi e salassi dei miliardi del denaro dell’altra gente, è stata
sottolineata per due anni.
Durante e dopo gli enormi salvataggi del contribuente di Washington, DC,
le banche sono ancora la forza più potente per determinare la natura
della legislazione correttiva proposta.
“Le Banche possiedono questo posto”, dice il Senatore R. Durbin (D-IL),
evocando l’opinione di molti membri di un Congresso supino pronto ad
approvare una debole legge di protezione dell’investitore e del
consumatore mentre lascia a dominare poche banche sempre più grandi.
Chi non ha subito gli imbrogli e le piccole scritte dell’industria della
carta di credito?
Finalmente una legge di riforma è passata dopo anni di ritardo: ancora
debole e incompleta.
Senza vergogna per i loro sgorbi, le imprese hanno già messo al lavoro i
loro avvocati per raggirare i modesti vincoli della legge.
L’industria del farmaco e dell’assicurazione sanitaria, brulicante di
migliaia di lobbisti, ottenne quasi tutto quello che voleva nella nuova
legge sanitaria.
Gli assicuratori ebbero milioni di nuovi clienti sussidiati da centinaia
di miliardi di dollari del contribuente e pochissima regolazione.
Le lobbies del farmaco coronarono u sogno – niente importazione di
farmaci identici e meno cari, niente autorità a Zio Sam per contrattare
sconti ai prezzi e un’estensione molto utile della tutela evidente e
monopolista ai farmaci vitali a scapito di quelli generici meno costosi.
Con tutti i loro sgorbi, tutte le loro esclusioni, i loro rifiuti dei
reclami e le restrizioni dei benefici, co tutti i loro orrendi aumenti
dei prezzi, le 2 industrie sono divenute più forti di sempre
politicamente ed economicamente.
Meraviglia poco che le loro azioni incrementino persino in una
recessione.
L’industria che lavora il cibo rifiuto – sulla difensiva e in ritardo
grazie ad alcuni eccellenti documentari e agli esposti – è ancora la più
influente dei poteri su Capitol Hill quando lui ritarda per anni una
legge decente di sicurezza alimentare usando i soldi pubblici per
pompare grasso, zucchero e sale negli stomaci dei nostri bambini e
lottare con le ispezioni adeguate.
Ogni anno in USA più di 7 mila vite sono perse a causa del cibo
contaminato e sono molti milioni gli ammalati.
Le imprese del nucleare, del petrolio, del gas e del carbone tosano
consumatori e contribuenti impoverendo e danneggiando l’ambiente;
bloccano al Congresso la legge sull’energia per sostituire carbone e
uranio con la tecnologia dell’efficienza energetica e le rinnovabili.
Ancora, pure oggi dopo anni di eccedenze di costo e mancanza di
magazzini permanenti per gli scarti radioattivi, l’industria nucleare
spinge il Presidente Obama e G. W. Bush prima di lui per avere i
miliardi di dollari in garanzie di prestito del contribuente per un
nuovo nucleare.
Wall Street non finanzierà una tecnologia così rischiosa senza di voi, i
contribuenti che garantiscono contro ogni incidente o fallimento.
Sia i Democratici che i Repubblicani approvano questi oltraggiosi rischi
per la finanza e la sicurezza dei contribuenti.
Il Congresso che riceve il peso di questo lobbismo aziendale – la carota
del denaro e il bastone delle sfide finanziarie incombenti – è più di
un ostacolo al cambiamento che altro.
In passato dopo i grandi fallimenti dell’industria e del commercio,
c’era una maggiore probabilità di un’azione del Congresso.
Ricordate Wall Street e il collasso bancario quasi all’inizio del 1930.
Il Congresso e Franklin Delano Roosevelt produssero la legislazione che
salvò le banche, i risparmi delle persone e regolò i mercati azionari.
Dai tempi del mio libro (Unsafe at Any Speed pubblicato alla fine di
Novembre del 1965) passarono solo 9 mesi per la regolazione federale
della potente industria dell’auto per la sicurezza e l’efficienza
energetica.
Al contrario dopo 2 anni di ritardo dal collasso di Bear Stearns non c’è
ancora nessuna legge di riforma e quella in attesa è debole.
Ancora i membri anziani del Congresso, responsabili per tale blocco
sorprendente, sono quasi incapaci di muoversi anche se i sondaggi li
danno ai loro minimi di popolarità di sempre.
E’ un posto dove la maggioranza è terrificata dalle multinazionali e la
minoranza può bloccare anche gli sforzi legislativi più anemici con
regole arcaiche, specialmente al Senato.
Culturalmente, i canarini nella miniera di carbone sono i bambini.
L’infanzia è stata commercializzata dai mercanti giganti che la
raggiunge ora dopo ora con cibo spazzatura, programmi violenti, video
giochi e una medicina cattiva.
Il risultato – record di obesità, diabeti infantili e altre afflizioni.
Mentre le imprese screditano l’autorità genitoriale, esse ridono tutto
il tempo con le banche, usando le nostre frequenze radio, tra gli altri
media, per il loro guadagno. Vanno chiamati molestatori elettronici di
bambini.
Noi pubblicammo un libro nel 1996 intitolato Children First!: A Parent’s
Guide to Fighting Corporate Predators in the Media.
Questo libro è una sottovalutazione del problema se comparato al
peggioramento della manipolazione del bambino di oggi.
In una società intrattenuta a 24/7 sbalordita con suoni intensi,
Blackberries, gli iPod, messaggi di testo e le emails, c’è un bisogno
profondo per la riflessione e l’introspezione.
Dobbiamo discutere faccia a faccia in salotto, negli auditorium
scolastici, nelle piazze dei villaggi e negli incontri cittadini quello
che ci accade e i nostri processi democratici in diminuzione sotto le
pressioni e i controlli di uno stato aziendale insaziabile.
E quello che serve va fatto dalla casa alle arene pubbliche e sui luoghi
del mercato usando vecchi e nuovi modelli superiori, nuove contabilità e
nuovo pensiero.
La nostra storia ha mostrato come ogni volta che la gente si impegna di
più e con serietà,essa vive meglio su tutti i fronti.
Il titolo è una nostra scelta
Tradotto da F. Allegri per futuroieri e la libera diffusione.
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15 luglio 2010
Una traduzione di Franco Allegri sulla Riforma sanitaria in USA
15 Lug, 2010
QUELLO CHE IL PRESIDENTE NON DISSE

QUELLO CHE IL PRESIDENTE
NON DISSE
Il gentiluomo dell’Ohio
L’ultimo difensore della sanità (come chiarisce nella conversazione con
Esquire.com prima del voto di domenica) rivela i momenti personali
dietro la sua decisione e come il destino di una nazione, se non di una
presidenza, poteva girare molto diversamente se avesse detto “no”.
Di Dennis Kucinich –
intervistato da M. Warren
Domenica, 21 Marzo 2010
Da Esquire.com – 22 Marzo 2010, 2:35 pm
L’incontro che ebbe luogo sull’Air Force
One fu il quarto di una serie di incontri che ho ottenuto con il
presidente in questi ultimi pochi mesi. Ci fu un incontro il 4 Marzo
quando il presidente chiamò nove membri nella Sala Roosevelt alla Casa
Bianca e otto di loro avevano votato per la legge quando essa passò alla
House l’ultima volta. Ero l’unico che aveva votato contro la legge.
Ringraziai il presidente per avermi invitato anche se io ero un voto
contrario.
E in un incontro durato più di un’ora, il presidente coprì una parte del
territorio del territorio che pensava importante da considerare.
Sedetti tranquillamente e ascoltai con attenzione e presi alcuni
appunti. E alla fine dell’incontro, voi lo sapete,
ci salutammo e io me ne andai.
Quando arrivai a casa quella sera – 4 Marzo – avevo ancora questo senso
profondo di compassione per il presidente, per come lottava per cercare
di far approvare la legge.
Ed era molto chiaro per me che c’era molto sul tema qui – che non aveva
detto.
Stavo proprio pensando allo scopo della storia America e qui c’è un
presidente che cerca di fare qualcosa, anche se non sono d’accordo con
lui.
Dissi a mia moglie: “Tu sai che quasi quasi penso male della sua
situazione. E’ davvero una situazione dura – la sua presidenza è in
bilico”.
Ed ebbi un senso di tristezza per quello che lui stava lottando.
Mantenni ancora la mia posizione, andai ancora ai dibattiti, intervenni
agli incontri, parlai contro la legge perché non aveva un’opzione
pubblica, non aveva un’apertura per gli stati favorevoli a un modo
libero di single-payer.
Ma allo stesso tempo io quasi quasi ricordo il sentimento che ebbi nel
guardarlo mentre si occupava di questo e, voi sapete, cercava di fare
quello che riteneva migliore per la nazione.
Ora tenete qualcosa in mente sulla mia relazione con il Presidente
Obama: lui ed io abbiamo fatto la campagna insieme.
Un incontro con il presidente è sempre importante – lui ed io ci siamo
visti dozzine di volte, durante la campagna e da quando è presidente –
ci siamo incontrati tante volte.
Quattro o cinque volte sulla tutela sanitaria.
Perciò la relazione che ho con lui è abbastanza differente da quella con
gli altri membri che non erano sulla pista della campagna con lui e che
non hanno sviluppato una relazione con lui diversa da quella che i
membri del Congresso di solito hanno con il presidente.
Perciò io guardavo davvero all’uomo Barack Obama e pensavo alla sua
presidenza.
Ho avuto differenze di opinione con lui su molte questioni.
Ma so che questo è un momento fondamentale per l’America e per la sua
presidenza. E’ pure un momento fondamentale per la storia Americana.
Certo, io portai quella consapevolezza con me nel successivo incontro
che avvenne sull’Air Force One il quindici di Marzo.
Lo scorso Lunedì. Molte cose erano accadute in solo una settimana, ma
durante quel tempo, c’era stata molta speculazione.
Avevo fatto molte interviste attaccando la legge per i suoi difetti ben
pubblicizzati e non stavo cedendo.
Dopo ci incontrammo sull’Air Force One, io non dissi al presidente che
“Guarda, io sto cambiando la mia posizione – eccomi”.
Non facemmo quella discussione.
La mia decisione arrivò il martedì mattina.
C’è un posto dove vado a Capitol, proprio per cercare di riflettere –
prima di prendere decisioni molto importanti.
E’ nella rotonda – proprio vicino alla statua di Lincoln. C’è giusto una
panchina.
E io andai su quella Martedì mattina presto, quasi alle sette del
mattino quando il sole stava proprio sorgendo e nessun altro era in giro
– non c’era un suono a Capital in quel momento del mattino.
E così mi sedetti là in un posto quieto e pensai a questa decisione.
E quello è davvero dove feci il mio pensiero che, malgrado tutto ciò che
era nella legge e non mi piaceva avevo l’alta responsabilità verso i
miei elettori, la nazione, il mio presidente e la sua presidenza di fare
un passo avanti e dire: “Dobbiamo passare questa legge. E dobbiamo
usarla come un’apertura verso uno sforzo rinnovato per un approccio più
comprensivo per la riforma della tutela sanitaria”.
Anche il capo gruppo ed io avemmo molte discussioni sulla legge.
E io parlai con lei brevemente Lunedì notte e le dissi che stavo
pensando agli appelli che lei mi aveva fatto.
E lei disse: “Oh, Dennis, tu lo sai, spero proprio che tu sarai con noi
su questo. Questo è così importante”. Ed io dissi: “Bene io sto facendo
qualche pensiero su quelle che sono state le vostre considerazioni,
Signora Portavoce”.
E Lunedì notte, io parlai con mia moglie Elizabeth – a casa, era tardi.
Elizabeth mi chiese come era andata la giornata. E io le risposi. Dissi:
“Tu lo sai sto facendo su questo molto pensiero”.
Chiesi: “Che cosa penseresti se io decidessi di supportare questa?”
E lei disse: “Guarda, ti sosterrò – qualsiasi decisione tu prenda, starò
dietro di te”.
E fu importante per me parlare con lei perché, voi lo sapete, le spose
vivono con le decisioni che prendono i membri del Congresso.
M’interessa, avevo avuto l’occasione di chiedere l’opinione di Elizabeth
e se lei sostiene qualcosa con forza, sono pronto ad essere persuaso.
Quello è proprio ciò che accade quando voi avete una compagna.
Perciò chiesi cosa lei pensasse e poi mi alzai il mattino e mi diressi
dritto verso Capitol proprio per meditare su tutte le discussioni che
avevo avuto – con il presidente, con il Portavoce Pelosi, con mia moglie
e i miei elettori.
E poi dopo essere stato nella rotonda per quasi quindici minuti, me ne
andai e venni nel mio ufficio. Quel pomeriggio, ebbi un incontro con il
mio staff, e dissi loro che ero deciso a votare a favore della legge.
Ma non ebbi discussioni con nessuno.
E non lo notificai alla Casa Bianca – la Casa Bianca seppe di questo
quando lo annunciai dalla sala stampa.
Perché pensavo proprio che questa doveva essere una decisione che
prendevo da solo, senza adulazioni o altro. Volevo anche che la gente
alla Casa Bianca sapesse che questa decisione arrivava alla fine dalla
mia personale buona volontà per dare attenzione alle ansie che il
presidente, il Portavoce e altri mi avevano espresso. Questa era una
scelta particolarmente dura perché il modello dell’assicurazione privata
è qualcosa che io non supporto.
Come avevo detto prima, non ritiro nessuna delle critiche che avevo
fatto a questa legge.
Questa è una riforma nel contesto di un sistema di profitto. E il
sistema di profitto è stato abbastanza predatorio – esso guadagna per
non fornire assistenza sanitaria.
Ora, le riforme in questa legge potrebbe dare qualche ostacolo a
quell’impulso.
Ma nulla di più, ho il mio lavoro da preparare per continuare lo sforzo
verso un approccio più ampio verso la riforma sanitaria che dovrebbe
includere l’attenzione alla dieta, alla nutrizione, alla medicina
complementare alternativa e dare potere agli stati che si muovono verso
il single-payer.
Quando si analizza la legge appena approvata, è duro usare termini come
buona o cattiva.
Perché ultimamente quello che era decisivo per me non era la legge, ma
piuttosto il potenziale per creare un’apertura per un approccio più
comprensivo verso la riforma sanitaria.
Se la legge fosse stata battuta, questa intera discussione sul nulla ci
farebbe sperare di proporre una tutela sanitaria in futuro realizzabile
in questa generazione.
Abbiamo aspettato sedici ani dopo la morte del piano Clinton per
arrivare a questo momento.
E i tormenti che i membri hanno su tale legge – la temperatura che sale
nel corpo politico per questa legge, le sue caratterizzazioni nel
dibattito che è stato abbastanza distorto – tutte quelle cose
parlerebbero contro il portare avanti un’altra legge di tutela sanitaria
nel prossimo futuro se questa legge fosse rigettata.
Bene io devo considerare quello. Devo prendermi la responsabilità per
quello.
Qualcuno sui media ha detto che mi preparavo ad essere il Ralph Nader
della riforma sanitaria.
Se con il Ralph Nader della riforma sanitaria qualcuno intende uno che
resiste ai responsabili delle corporazioni truffatrici, allora quello è
un complimento.
Se essi si riferissero alla corsa presidenziale del 2000, penso che
quelli che erano più vicini alla campagna di Gore realizzano come quella
campagna fu persa per mille ferite.
E per cercare di mettere tutto ciò su quello che Ralph Nader è, voi
ricordate il colpo storico.
Ma la sintesi di tale argomento era questa, la gente mi chiedeva:
“Dennis, tu stai aiutando a creare il momento che porta alla sconfitta
della legge”.
Quello era ciò che la gente mi diceva.
Quello era il senso del messaggio.
E: “E’ questo ciò che davvero vuoi fare?”
E certo devo considerarlo, quando il voto è chiuso e in ogni modo la
sfida finale arriva; se la legge fosse passata per un voto o cinque voti
o più, la questione del momento sarebbe un qualcosa che ognuno sarebbe
interessato a tale punto.
E la gente sa che se io avessi continuato a mantenere la mia posizione
di martellamento sui difetti della legge avrei causato la sua sconfitta.
Quella è una critica legittima.
E’ un qualcosa che dovevo tenere in conto nei termine della mia
responsabilità personale per la posizione che tenni e per l’impatto che
avrebbe sui miei elettori.
Dobbiamo essere sempre aperti alla gente che potrebbe avere un’idea
diversa dalla vostra. Perché potreste imparare qualcosa.
E così quando siamo alla fine ed è apparso che io avrei avuto una
posizione centrale, ho capito che il momento mi richiedeva di guardare a
questo nei termini più ampi possibili.
Guardare a questo nei termini dell’impatto a lungo termine sui miei
elettori, dell’attuale momento storico, dell’impatto sulla nazione,
sulla presidenza Obama e anche sul presidente stesso.
Dovevo pensare a tutte queste cose.
Non potevo proprio dire, “Bene ecco la mia posizione: io sono per il
single-payer e questo non è il single payer, così farò cadere la legge”.
L’anno scorso 77 membri del Congresso dissero che se la legge non avesse
avuto un’opzione pubblica essi avrebbero votato contro essa.
E ci furono solo due membri che avevano preso quell’impegno quando era
stato votato per la prima volta alla House. Io ero uno di loro.
E l’altro non è più al Congresso.
Così di base ero l’ultimo uomo impegnato qui.
Perciò sono prevenuto verso il dibattito che si svolse a favore della
legge.
La mia critica era che questa legge fosse sigillata ermeticamente per
non aprire a un sistema no profit: nessuna competizione del pubblico con
gli assicuratori privati.
Chi protesta contro il controllo governativo racconta una barzelletta.
Voi lo sapete, quelli che asseriscono che questo è socialismo
probabilmente non sanno nulla del socialismo – o del capitalismo.
Quelle proteste fanno proprio parte di uno sforzo per distruggere la
presidenza Obama.
E, certamente, per produrre un blocco – in modo che nulla possa
accadere. Perché se questa legge fosse caduta, questo figura nel mio
calcolo – la legge cade, noi saremo bloccati.
Noi saremo diversi se passerà una legislazione valida invece di nulla.
La presidenza sarebbe indebolita, il Congresso sarebbe un posto dove la
leadership sarebbe indeterminata.
Ma si potrebbe andare più a fondo di così.
Siamo in un momento centrale nella storia americana e in contrasto a una
presidenza mutilata, devo credere che questo sforzo, tuttavia
imperfetto avrà ora un effetto positivo largo sulla società Americana e
renderà possibile molte cose che altrimenti non sarebbero state
possibili.
Una volta che questo disegno sarà legge, molti americani andranno ad
essere consapevoli di questo e chiederanno: Che c’è per me?
E quando avranno maggiore familiarità con la nuova legge, molta gente
accetterà questa legge.
Il presidente avrà una mano più forte negli affari domestici e
internazionali, e quello sarà buono per la nazione.
I Democratici saranno rinfrancati per approvare un’agenda economica la
quale attende che questa legge sia approvata.
Sbagliata o giusta, così lontana da una strategia, la Casa Bianca
investì molto in questa riforma sanitaria che ogni altra cosa doveva
aspettare.
Ora, penso che ci sia una possibilità che il partito riguadagnerà
qualche momento.
E se esso sarà, poi la gente americana avrà finalmente una possibilità
di vedere qualcosa fatta nel creare lavori, nel tenere la gente nelle
loro case, nell’aiutare le piccole imprese ad accedere al credito, che è
un problema enorme proprio ora.
E penso che il cardine qui sarebbe in un tempo molto stimolante dove la
presidenza Obama ha una possibilità di pigiare il tasto del reset.
Questa è la mia speranza, come minimo.
Questo mi pensai quando mi sedetti nella
quieta rotonda di Capitol lo scorso Martedì mattina.
Pensai a quello che poteva accadere se avessi mostrato qualche
flessibilità sul compromesso per l’amore di un progresso più ampio.
Quella fu tutta la parte del mio pensiero quando arrivai al punto e mi
diressi al podio a Capitol per annunciare la mia decisione.
E dopo che io avevo finito quello che dovevo dire e lasciato la stanza,
il presidente chiamò.
Compresi l’importanza della chiamata e lui comprese l’importanza della
decisione che io avevo preso. Ci fu la gravità del momento. C’era una
posta da gioco molto alta qui.
Misi tutto nel mio conto – ogni cosa che io speravo poteva accadere se
questa fosse passata, ogni cosa che spero accadrà.
E se quelle cose passeranno grazie al piccolo ruolo che potrei aver
giocato nell’accendere il momento allora il mio servizio al Congresso
sarà stato valido.
——
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in
scienze politiche e si dedica alla libera informazione politica ed
economica anche traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich,
Michael Moore e Ralph Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e
sociale americano. Per approfondire visita il sito
http://digilander.libero.it/amici.futuroieri e cercare il suo diario
sulla crisi. Su Facebook puoi fare amicizia con lui cercando Futuro
Ieri.
TESTO IN INGLESE
What President Obama Didn’t Say
The gentleman from Ohio
The last man standing on health care, as he put it in this conversation
with Esquire.com just before Sunday’s vote - reveals the personal
moments behind his decision, and how the fate of a nation, if not a
presidency, could have turned out a lot differently had he said “no.”
By: Dennis Kucinich- as told to Mark
Warren
Sunday, March 21, 2010
From Esquire.com - March 22, 2010, 2:35 pm
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8 luglio 2010
Due voci sul dibattito politico sulla sanità in USA
L'amico Franco Allegri ha tradotto due voci scomode ma ben note al pubblico statunitense entrambe a favore della riforma sanitaria. I pezzi risalgono al mese di marzo di quest'anno ma il contenuto risulterà nuovo al lettore italiano per via delle argomentazioni e delle situazioni politiche e sociali che i due autori descrivono. Dai loro interventi si deduce che il dibattito è stato aspro e le critiche non mancano. Ancora una volta mi chiedo ma cosa sappiamo veramente in Italia di ciò che avviene nella politica del gigante a Stelle e Strisce? IANA
07 Lug, 2010
La tutela sanitaria è un diritto civile
 da:
F. Allegri In: dennis kucinich
La tutela sanitaria è un diritto
civile
17/03/2010
Di Dennis Kucinich
Ogni generazione ha dovuto sollevare la questione di come fornire la sanità
alla gente della nostra nazione. E ogni generazione ha lottato con le domande
difficili di come andare incontro alle necessità della nostra gente.
Penso che la tutela sanitaria sia un diritto civile.
Ogni volta che come una nazione siamo riusciti ad espandere i nostri diritti di
base, abbiamo testimoniato una rivelazione lenta e dolorosa di una
rappresentazione democratica di lotta, di resistenza, di sfondamento, di
opposizione, degli sforzi implacabili e del trionfo eventuale.
Ho passato la mia vita a lottare per i diritti della classe operaia e per la
tutela sanitaria.
Sono cresciuto comprendendo direttamente cosa significasse per le famiglie che
non hanno accesso alla cura necessaria.
Ho vissuto in 21 posti differenti da quando avevo 17 anni: incluse una coppia
di automobili.
Capisco la connessione tra la povertà e la tutela sanitaria al povero, il
significato più profondo di quello che i Nativi Americani chiamarono “il buco
nel corpo, il buco nello spirito”.
Lottai con il morbo di Crohn per gran parte della mia vita adulta; scoprii
sedici anni fa una cura vicina nella medicina alternativa e nel seguire una
dieta a base di vegetali.
Ho imparato con difficoltà i benefici di farsi carico personalmente della mia
salute.
In quelle poche occasioni in cui ne ho avuto bisogno, ho avuto accesso ai
migliori professionisti allopatici.
Come risultato ho ricevuto le benedizioni della vitalità e della forte energia.
La salute e la tutela sanitaria sono personali per ciascuno di noi.
Come ex tecnico chirurgico so che ci sono molte persone che dedicano le loro
vite ad aiutare gli altri a migliorarsi.
Conosco anche le loro lotte con un sistema di tutela sanitaria insufficiente.
Ci sono alcuni che credono che la tutela sanitaria sia un privilegio basato
sulla capacità di pagare.
Questo è il modello che il Presidente Obama propone, tentando di avviare la
tutela sanitaria ad altri 30 milioni di persone, nel contesto del sistema
assicurativo per profitto.
Ci sono altri che credono che la tutela sanitaria è un diritto di base e
dovrebbe essere fornito attraverso un piano senza profitto. Questo è quello che
ho sostenuto instancabilmente.
Ho portato il vessillo della tutela sanitaria nazionale in 2 campagne
presidenziali, negli incontri programmatici del partito e come co-autore della
HR 676: Medicare per tutti.
Ho lavorato per espandere la tutela sanitaria oltre l’attuale sistema a
profitto, per includere un’opzione pubblica e un emendamento per permettere
agli stati di applicare il single payer.
La prima versione della riforma sanitaria, in seguito molto peggiorata,
conteneva articoli che credevo rendessero la legge degna del supporto nella
commissione.
Gli articoli furono tolti dalla legge dopo che essa fu approvata dalla
commissione.
Io mi unii con il Comitato Progressivo dicendo che non avrei supportato la
legge se non c’era una forte opzione pubblica e se non si fosse protetto il
diritto della gente a realizzare il single payer a livello statale. Essa non lo
fece.
Mantenni il mio impegno e votai contro la legge.
Ho continuato ad oppormi mentre cercavo di ottenere l’inserimento delle norme
nella legge.
Alcuni hanno speculato che io potevo essere in una posizione di fusione del
voto decisivo.
La visita di lunedì del Presidente nel mio distretto ha sottolineato l’urgenza
del momento.
Ho portato questa lotta più avanti di molti altri al Congresso attenti ad essa
perché so cosa i miei elettori esperimentano nella base quotidiana.
Venite nel mio distretto a Cleveland e voi comprenderete.
La gente del 10° distretto dell’Ohio è stata colpita duramente da un’economia
dove la ricchezza ha accelerato verso l’altro attraverso la chiusura di
impianti, grande disoccupazione, fallimenti di piccoli esercizi, scarsità di
accesso al credito, sfratti e per l’alto costo della tutela sanitaria e per il
limitato accesso alla tutela.
Io porto le mie responsabilità verso la gente del mio distretto personalmente.
Il centro del mio ufficio di distretto è a servizio dell’elettore, ma sempre
più spesso implica il lavoro sociale per aiutare la gente a sopravvivere ai
rischi economici. Esso implica anche gli interventi con le compagnie
assicurative.
La scorsa settimana abbiamo compreso che il voto sulla legge finale di tutela
sanitaria sarà molto incerto.
Considero questo voto con la massima serietà.
Sono molto consapevole della lotta storica che c’è stata per gran parte
dell’ultimo secolo per mettere l’America in linea con le altre democrazie
moderne e adottare il single payer,
Ho visto la pressione politica e quella finanziaria farsi avanti per prevenire
un minimo riconoscimento di questo diritto, persino dentro il contesto di un
sistema dominato dalle compagnie assicurative private.
So che devo prendere una decisione: non sulla legge che vorrei, ma su questa
così com’è.
Le mie critiche alla legislazione sono state ben riferite. Io non le ritiro.
Le ho incorporate in questa relazione.
Sono ancora legittime e ammonitrici.
Ho ancora dei dubbi sulla legge.
Io non penso che esso sia un primo passo verso qualcosa che ho sostenuto in
passato.
Questa non è la legge che volevo sostenere, anche se continuerò gli sforzi fino
all’ultimo minuto per modificare la legge.
Tuttavia dopo discussioni accurate con il Presidente Obama, la Speaker Pelosi,
mia moglie Elizabeth e gli amici stretti, ho deciso di dare un voto a favore
della riforma.
Se il mio voto sarà considerato, contatelo per l’approvazione della legge e
teso nella direzione di una riforma sanitaria completa.
Noi dobbiamo includere la copertura per quelli esclusi da questa legge.
Dobbiamo liberare gli stati.
Dobbiamo avere il controllo sulle compagnie assicurative private e sul costo
che la loro reale esistenza impone alle famiglie Americane.
Lottiamo per un posto significativo per la medicina alternativa e
complementare, la pratica della scienza sanitaria religiosa e gli aspetti della
responsabilità personale della tutela sanitaria che include la dieta, la
nutrizione e l’esercizio.
Il dibattito sulla tutela sanitaria è stato severamente ostacolato dalla paura,
i miti e dalla super condivisione. Il Presidente chiaramente non sostiene il
socialismo o la presa del controllo governativo della tutela sanitaria.
La paura che questa legislazione ha generato ha radici profonde, non
nell’ideologia estera ma in una carenza di fiducia, in una timidezza,
diffidenza e paura che dopo l’11/9 l’America non è stata capace di superare.
Tale paura ha talmente infettato le nostre politiche, l’economia e le scelte
internazionali che come paese perdiamo il senso della visione in espansione,
del potenziale elettrificante che balenò con l’elezione di Obama.
La forza di trasformazione della presidenza, e di noi, è ancora evocabile
coraggiosamente in modi che riconnetteranno l’America con le nostre speranze
per espandere le opportunità di lavoro, casa, educazione, pace, e si, tutela
sanitaria.
Voglio ringraziare coloro che mi hanno sostenuto personalmente e politicamente
dopo che lottato con questa decisione.
Chiedo il vostro supporto continuato per i nostri sforzi futuri per un valido
cambiamento.
Dopo che la legge sarà passata rinnoverò gli sforzi a favore delle
organizzazioni legate al movimento per il single payer per eliminare il ruolo
predatorio degli assicuratori privati che fanno soldi senza dare tutela
sanitaria.
Ho preso una deviazione per supportare questa legge, ma conosco la destinazione
e continuerò a spingere, fino a quando non l’avremo, ogni cosa che porti ad un
America dove la tutela sanitaria sia fermamente stabilità come diritto civile.
Grazie.
———-
Tradotto da F. Allegri il 01/07/2010.
F. Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in scienze
politiche e si dedica alla libera informazione politica ed economica anche
traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich, Michael Moore e Ralph
Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e sociale americano. Per approfondire
visita il sito http://digilander.libero.it/amici.futuroieri e cercare il suo
diario sulla crisi. Su Facebook puoi fare amicizia con lui cercando Futuro
Ieri.
TESTO IN INGLESE
Health Care is a Civil Right
17/03/2010
By Dennis Kucinich
08 Lug, 2010
Essi Rubano il Verdone e Vestono l’Avarizia …. un
lamento nel giorno di San Patrizio
Scritto da:
F. Allegri In: Michael Moore
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Essi Rubano il Verdone e Vestono
l’Avarizia … un lamento nel giorno di San Patrizio
Di Michael Moore
Mercoledì, 17 marzo 2010
Amici,
E’ stato sbalorditivo.
Ogni pezzo di prima pagina del New York Times di Martedì ci racconta la storia
dell’Era Avara nella quale un sistema detto capitalismo ci uccide lentamente,
ma sicuramente:
L’avarizia delle assicurazioni: “Milioni spesi per influenzare i Democratici
sulla Sanità”;
Profittatori di Guerra: “Contrattisti impegnati nello sforzo di braccare e
uccidere i militanti”;
Non si guadagna a riparare le infrastrutture: “Le spese di riparazione
scoraggiate dal deterioramento dei tubi dell’acqua”;
Cina, la banca: “La Cina usa le leggi sul commercio globale a suo vantaggio”;
Voi dite che il NAFTA non migliora la vita in Messico: “2 omicidi per droga nel
Consolato USA di Rock Messico”;
Che accade se i profitti dell’alimentare vengono dal danno ai bambini:
“Scordate le sciocchezze generali: l’intervallo ha un nuovo capo”;
Ecco una parata di notizie del giorno simili – bene, non vere “notizie”, per
capire la divisione dei media tra le corporazioni che spingono la vostra faccia
nello sporco che è la vostra vita. Sapete già che le scuole sono un disastro e
che la guerra è un vantaggio per Halliburton e un fallimento per voi.
Non vi occorre un giornale che vi dica che le strade, le linee elettriche e le
fognature locali sono in una rovina miserabile.
E fino ad ora vi siete figurati ciò che non vi hanno mai detto bene: quello che
voi chiamate il “processo democratico” è per lo più una simulazione, parole
carine che sono ripetute nella speranza che noi ci innamoreremo di lui.
Ecco il dilemma e non ci cadremo più.
Ammettiamolo: Wall Street ha le chiavi, il sostegno, la cassaforte elettorale
del “nostro” Congresso. Volete un’opinione su questo?
Bene, non vi vedo su Forbes 400, così chiudete il f@*& e venite a portarmi
un’altra bottiglia di champagne. Entro pochi giorni, la House dei
Rappresentanti voterà per approvare la legge di “riforma sanitaria licenziata
dal Senato.
Questa legge è una beffa.
Non ha NULLA a che fare con “la riforma della tutela sanitaria”.
Ha TUTTO a che fare con il riempire le tasche dell’industria assicurativa della
sanità.
Essa forza, con la legge, ogni Americano che non è vecchio o povero a fare
l’assicurazione sanitaria se il suo capo non la fornisce.
Quale impresa non amerebbe il governo che forza il pubblico a comprare il
prodotto di quella ditta?!
Immaginate una legge che ordinasse ad ogni cittadino di comprare una garanzia
estesa a tutte le sue applicazioni? Immaginate una legge che rendesse illegale
il non possedere un iPhone?
O che pensereste se ottenessi l’approvazione di una legge che obbligasse ogni
Americano a vedere il mio prossimo film? Che bello!
Chi non amerebbe un servizio dolce come questo guadagno inatteso?
Bene, le compagnie assicurative – ottenuto questo – non amano la legge dei
Democratici!
Questa sola sarebbe la ragione sufficiente per votarla. Ora, voi pensereste che
questi ladri amassero questa legge — ma al momento la combattono. Perché?
Perché non da loro IL 100 PER CENTO di quello che loro vogliono.
Essa da loro solo … il 90%!
VEDETE, l’avarizia pura chiede tutto o nulla.
L’industria assicurativa odia questa legge perché essa mette poche restrizioni
minori su di lei.
6 mesi dopo la sua approvazione non sara in grado di negare ai bambini la
copertura se questi avevano una condizione preesistente.
Quanto è terribile! Interferenza governativa! SOCIALISMO!
Ma, oh, essa sarà ancora capace di negare ai genitori di tali bambini la
copertura fino al 2014!
Quindi se un genitore si ammala e muore nei prossimi 4 anni, sono sicuro che si
interverrà e raccoglierà questi orfani già assicurati.
E quanto saranno grandi le multe se le compagnie assicurative negheranno
qualche copertura legata alla condizione preesistente?
Siete seduti? 100 dollari al giorno!
Questo è!
Perciò se voi siete la compagnia assicurativa, e Judy è una vostra cliente e
Judy necessita di una operazione che costerà $100.000, che cosa fate voi? Voi
pagate la multa!
Diciamo che Judy viva un altro anno dopo che voi avete sentenziato che lei
muoia, la vostra multa di $100 al giorno vi costerà solo $36.500!
Quello è un risparmio di $63.500!
E credetemi, amici miei, quello è ESATTAMENTE ciò che sta per accadere.
Ci sono alcune cose buone in questa legge!
I genitori potranno tenere i loro figli sulla loro polizza fino ai 26 anni dei
ragazzi.
Poche cose come quella. Perciò, sì, passi quello.
Ma non insultate me e 300 milioni di Americani chiamando questa “la riforma
della sanità”.
Almeno avete evitato di chiamarla “tutela sanitaria universale”.
Non avremo la tutela sanitaria universale o qualcosa molto simile ad essa.
Io vorrei che il presidente e la leadership democratica si alzassero e
dicessero: “Ci dispiace, America. Non abbiamo fatto il lavoro che ci avevate
chiesto di fare. Siamo deboli, spaventati e incapaci di comunicare il più
semplice dei messaggi alla gente americana. Quindi la nostra legge garantirà
che 12 milioni di voi NON avranno l’assicurazione sanitaria.
E questo accade perché abbiamo deciso di lasciare l’industria assicurativa
privata e avara alla guida del nostro sistema.
Perdonateci per questo e per il permettere ancora al profitto di essere il
fattore determinante come se ogni paziente avesse l’aiuto che gli serve”.
Per favore democratici — dite proprio così — poi approvate questa povera scusa
di una legge.
Approvatela perché, se il Presidente Obama cade su questo, non so se lui sarà
capace di ritornarci sopra.
E allora NULLA verrebbe fatto.
Non possiamo avere quello. (E grazie a te Dennis Kucinich per aver resistito
laggiù proprio fino alla fine ed essere stato l’unico dei 435 membri a dire la
terribile verità).
Sulla prima pagina del New York Times di ieri, il segno del tempo era,
mestamente, ancora una volta, “Flint, Michigan”.
La storia era sul quanto i dottori non accettano più i pazienti Medicaid.
Questo significa che decine di migliaia di poveri non possono più andare dal
dottore.
Lo scorso anno, lo Stato del Michigan proibì anche ai dottori di accettare i
pazienti Medicaid che avevano qualche problema con la loro vista, il loro
udito, i loro piedi o i loro denti.
In un’area di 16 contee a nord est di Flint, presto non ci sarà un solo
ospedale che vi permetterà di partorire se voi avete Medicaid.
Il tasso di disoccupazione ufficiale a Flint è il 27% (quello ufficioso, vicino
al 40%).
Questa è una tragedia americana.
E, come vi ho avvertito per anni, questo tsunami si dirige verso la vostra
strada – se non è già là.
Ho appena acceso il mio nuovo iPhone e lui mi informa che ha delle “apps” che
mi suggerirebbe di comprare. Una si chiama “analizzatore”.
Essa mi permetterà di ascoltare le frequenze della polizia ovunque nel paese.
Io compro l’applicazione.
Vedo che la frequenza della polizia di Flint c’è.
Io l’accendo per curiosità.
E questo è quello che sento, all’una del mattino: Una donna è stata picchiata
dal marito …
L’invasione di una casa è in corso (maschio nero 16 anni, ha un cappello bianco
con un teschio”) … Un bambino è scomparso dalla mezzanotte di oggi … Un’altra
donna è stata picchiata dal fidanzato …
Un uomo obeso e diabetico ha difficoltà a respirare e va portato con urgenza
all’ospedale (ci saranno altri 3 o più di questi diabetici obesi nelle ore a
venire; l’intera città è malata) …
Una altra donna chiama, grida, chiede aiuto, “gli agenti sollecitano a usare
cautela ….”
…. Eccetera eccetera eccetera.
Questo è quello che ho ascoltato prima di andare a letto.
Sono pieno di disperazione e impotenza quando sento il mio ex vicino che chiede
aiuto.
Io odio l’iPhone. Devo spengerlo. Inizio a piangere. Grazie, iPhone. Grazie,
Democratici.
Dormirò meglio sapendo che voi state vigilando per tutti noi. Bastardi.
Michael Moore
MMFlint@aol.com
MichaelMoore.com
P.S. Continuerò la mia jihad oggi su Dylan Ratigan (MSNBC, 4pm ET) e, per la
prima volta insieme in uno studio dal nostro, uhm, dibattito del 2007, mi
collegherò con Wolf Blitzer in diretta dal suo studio alla CNN (5-8pm, ET).
Sarò anche in diretta dalle 11di questa mattina, per un’ora, con la magnifica
Diane Rehm Show su NPR. Potete ascoltare in diretta online qui.
Il resto della giornata vagherò per le sale del Congresso con il mio bastone e
i trifogli per fare la mia migliore rappresentazione di San Patrizio mentre
porta fuori i serpenti da Capitol Hill.
Auguratemi buona fortuna … Tradotto da F. Allegri il 03/07/2010
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in scienze
politiche e si dedica alla libera informazione politica ed economica anche
traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich, Michael Moore e Ralph
Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e sociale americano. Per approfondire
visita il sito http://digilander.libero.it/amici.futuroieri e cercare il suo
diario sulla crisi.
Su Facebook puoi fare amicizia con lui cercando
Futuro Ieri.
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TESTO IN INGLESE
The Green They Steal, The Greed They Wear … a St. Patrick’s Day lament
by Michael Moore
Wednesday, March 17th, 2010
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1 luglio 2010
Gli stati Uniti davanti alla storia e alla guerra: una traduzione di F. Allegri
Certo di far cosa gradita presento ai lettori questa traduzione di F. Allegri sul dibattito politico statunitense intorno alle nuove guerre e alla vicenda afgana.
Tradotto da F. Allegri 29 Giu, 2010
Il dibattito sull’Afganistan parte presto, oggi pomeriggio, alla
Camera USA
10/03/2010
Di Dennis Kucinich
Oggi è il giorno.
Questo pomeriggio avremo un voto sul se gli USA verranno via
dall’Afganistan o rimarranno laggiù senza un termine definito.
E’ l’ora che il Congresso si confronti.
La Costituzione dice molto chiaro che i Poteri di Guerra appartengono al
Congresso.
Sfortunatamente, una serie di Presidenti ha deciso di portare il paese
in guerra e di continuarla senza chiedere il permesso espresso del
Congresso.
Perciò questo è, di fatto, un tema Costituzionale che potrebbe essere di
interesse per i membri del Congresso di tutta la nazione; qualunque sia
la sua persuasione politica.
E sarebbe anche di interesse della gente il fatto che non possiamo
sostenere questa guerra.
Quando voi considerate il fatto che avete 47 milioni di Americani che
non hanno una tutela sanitaria: essi non l’hanno perché non possono
pagare il costo della polizza.
Avete 15 milioni di Americani senza lavoro.
Avete altri 10 milioni di Americani, come minimo, che potrebbero perdere
le loro case quest’anno a causa degli sfratti.
Potreste pensare che abbiamo altre priorità.
Potreste pensare che sarebbe l’ora per noi di concentrarsi sulle cose di
qui, nazionali.
Bene, oggi è la nostra prima opportunità di mandare il messaggio non
solo alla Casa Bianca ma anche al mondo che l’America è pronta a
lavorare con la comunità mondiale per superare le sfide della sicurezza
globale.
Ma dobbiamo iniziare a curare le cose di casa nostra.
Perché gli Americani hanno diritto alla sicurezza di un lavoro, alla
sicurezza di una casa e alla sicurezza di una tutela sanitaria.
E dobbiamo iniziare ad ordinare le nostre priorità per accertarci che ci
curiamo della gente qui in questo paese invece di cercare di dire alla
gente di tutto il mondo come dovrebbe vivere.
Grazie.
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Tradotto da Franco Allegri il 21/06/2010.
Franco Allegri è presidente dell’associazione Futuroieri e laureato in
scienze politiche e si dedica alla libera informazione politica ed
economica anche traducendo gli scritti e le lettere di Dennis Kucinich,
Michael Moore e Ralph Nader, l’avvocato e antropologo giuridico e
sociale americano. Fa parte del meetup di Beppe Grillo di Empoli, di
Firenze e di molti altri a titolo amichevole. L’associazione è stata
inclusa nella redazione “allargata” di Anno Zero e il suo sito è stato
selezionato da O. Beha come uno dei 100 siti resistenti italiani. Per
approfondire visita il sito http://digilander.libero.it/amici.futuroieri
e cercare il suo diario sulla crisi. Su Facebook puoi fare amicizia con
lui cercando Futuro Ieri.
TESTO IN INGLESE
Afghanistan Debate Begins in U.S. House Early This Afternoon
10/03/2010
By Dennis Kuci
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5 febbraio 2010
Una traduzione da Franco
L'amico Franco Allegri ha tradotto questo breve scritto che rivela i tempi difficili, eppure tanta parte del Belpaese sembra non capire la gravità e l'evidenza del declino del potere statunitense del mondo. IANA
Dennis
parla al Congresso:
Cerchiamo una nuova direzione per la sicurezza nazionale
(3 Dicembre, 2009)
Cari Amici,
Il Congressista Dennis Kucinich propose
un approccio nuovo per la Sicurezza Nazionale in un discorso al
Congresso - La Sicurezza statale inizia qui in USA. La guerra è una
minaccia alla nostra Sicurezza Nazionale.
Il Congressista Kucinich affermò:
“L’America è alla sfida della vita e tale guerra non è in Afganistan - è
qui.
Abbiamo un indebitamento profondo.
Il nostro GDP è in calo.
Il nostro manifatturiero è in calo.
I nostri risparmi diminuiscono.
Il nostro deficit commerciale cresce.
I fallimenti commerciali crescono.
Le bancarotte aumentano”.
“La guerra è una minaccia alla
Sicurezza. Spenderemo oltre $100 miliardi il prossimo anno per
bombardare una nazione di povera gente e rinvigoriremo i Talebani,
metteremo in crisi il Pakistan, impoveriremo l’esercito e rischieremo le
vite dei nostri soldati al fronte.
Nel frattempo, qui in USA, 15 milioni di
persone sono disoccupate: La gente perde il suo lavoro, la sua tutela
sanitaria, i suoi risparmi, i suoi investimenti, e la pensione.
Miliardi
per i salvataggi di Wall Street, miliardi per la guerra, quando
cominceremo a prendersi cura delle cose di casa nostra?
Tradotto il 2 febbraio 2010 da F. Allegri
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