20 maggio 2018
Ricetta precaria n. 33
Ricetta
precaria
33 gli anni del Cristo
Croste alla correzione
Allora maggio è arrivato. Panico!
Pacchi di compiti in scadenza, coordinatori di classe con la paura del ricorso,
collegio docenti, consigli di classe. Ergo gravi distrazioni causate dal ritmo accelerato
del lavoro e dal ritrovare i frutti,
oimè, delle lezioni nelle opere di carta e nelle verifiche degli allievi.
Quindi la pizza surgelata si è
bruciacchiata per imperizia e scarsa vigilanza del bieco forno elettrico.
Il sugo per i tortelli che era un miscuglio di latte e preparato per
risotto alle noci e al tartufo è bruciato pure lui.
Occorre un colpo di reni e reagire alla pressione lavorativa e al
dispiacere in cucina. Quindi è il momento , di un croste alla correzione.
Si prenda i resti miserabili del bordo della pizza e s’aggiunga un pane
vecchio di almeno tre giorni ma non marcio. Si spacchi tutto con odio e spirito
vendicativo per farne bocconcini e il tutto collocatelo nella tipica padella.
Aggiungere un bicchiere d’acqua, mezzo di vino bianco, una puntina di
paprika comprata al mercato coperto di Budapest, una o due foglie di basilico,
una puntina d’olio e va da sé mezzo tetrapak di sugo al pomodoro. Si può
scegliere se alla ricotta, all’arrabbiata o alle olive. A piacere. A chi va può
star bene anche qualche fetta di cipolla o scalogno.
Date un colpo di calore a questa bizzarria per far capire agli
ingredienti chi comanda e poi cuocere a fuoco lento finchè l’acqua calda e il
sugo non avranno ammorbidito le croste e il pane secco.
Quando vi sembrerà molliccio e abbastanza amalgamato versate il contenuto
della padella su un piatto piuttosto grande.
Se odore e sapore vi ripugna
beveteci sopra un bicchiere di rosso, almeno vi metterà di buon umore per la
prossima pila di prove da vergare di rosso
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