13 giugno 2010
Note italiane su Urusei Yatsura
De
Reditu Suo - Terzo Libro
Note
italiane su Urusei Yatsura
Urusei Yatsura
Altro non è che il famosissimo cartone animato di Lamù. Quello che lo rendeva
straordinario ai suoi tempi era la sintesi fra ironia, comicità grottesca,
fantascienza e trama da telenovela sui fidanzamenti adolescenziali. Adesso che
è passato più di un ventennio dalla prima messa in onda in Italia (1983) e che
son passati trentun anni dalla sua prima edizione in fumetto si può prendere
questa cosa singolare e straordinaria con intenti analitici. Occorre dire e
ribadire che mi ha colpito negativamente osservare la ristampa della serie
nelle edicole con la dicitura “consigliato a un pubblico adulto”, ho visto
quelle puntate quando frequentavo la quinta elementare! Le cose sono due o l’Italia era impazzita nel 1983 oppure è
impazzita oggi. Credo proprio che qualcosa si sia rotto oggi a livello di
buonsenso e non ventisette anni fa. L’altra nota è la dimensione ludica con cui
si racconta una bizzarra storia d’amore in un contesto grottesco di un Giappone
che convive con la presenza aliena.
Questa leggerezza, questa dimensione amabile la considero la componente
più interessante dell’assemblaggio narrativo della serie, parlare di cose anche
difficili da rappresentare con una semplicità quasi disarmante. Il personaggio
maschile il giovane Ataru è forse la rappresentazione più crudele e nello
stesso tempo bonaria di una condizione adolescenziale nei paesi
post-industriali e culturalmente e scientificamente sviluppati: da un lato la
società sembra eccitare ogni passione e ogni vanità e dall’altro non dà alla
gioventù un suo rito d’iniziazione, una collocazione morale e civile diversa da
quella dell’inclusione del soggetto in qualche fascia di consumatori a seconda
dei denari che possiede. Ataru è un personaggio universale in questi anni di
finto benessere. I suoi problemi sono
nella loro intima natura di alienazione e frustrazione condivisi da milioni di
liceali e adolescenti. Forse a ben
vedere se Lamù fosse stata nel cartone
animato accompagnata da un damerino o da un atleta olimpionico la serie avrebbe
perso tanta parte della sua capacità di coinvolgere lo spettatore. Concludo
queste brevi note riportando osservazione che ho fatto mentre ero dal
giornalaio sottocasa. Ho osservato che
il dvd di Zambot 3, che presenta
massacri e stragi di umani da parte degli alieni malvagi, non aveva la dicitura – consigliato per un
pubblico adulto – ho pensato e devo aver
detto più o meno questo:”oggi in Italia inquieta di più un cartone animato che parla di fidanzati che
vengono da lontano che non una strage
aliena con tanto di umani fatti esplodere”.
IANA per FuturoIeri
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