5 febbraio 2010
La fine prossima della Repubblica di Nessuno

De
Reditu Suo - Secondo Libro
La fine prossima della Repubblica di Nessuno
Odisseo l’eroe greco famoso per il valore e
l’astuzia ingannò per salvarsi la vita e per salvare i suoi compagni di
sventura il ciclope Polifemo mostro antropofago e nemico dell’ospitalità cara
al Dio Zeus. Quando l’essere enorme cercò di conoscere il nome del suo nemico e
truffatore per trovare chi potesse vendicarlo l’eroe rispose che il suo nome
era “Nessuno”, così il ciclope quando
chiese ai suoi fratelli di punire nessuno fu abbandonato al suo dolore perché
essi non compresero l’inganno nel quale era caduto l’empio gigante che aveva
appena dichiarato che “nessuno” l’aveva oltraggiato e mutilato.
Oggi la Repubblica italiana sta per fare quella fine
di essere abbandonata al suo destino perché non ci sono forze politiche
disposte ad accollarsi le responsabilità dei troppi fallimenti del primo vero
tentativo di dare alle difformi genti del Belpaese un regime democratico almeno
nei principi. Alla fine della Prima Repubblica si era diffusa l’illusione che
sarebbe venuto in essere un miglioramento per i ceti sociali poveri grazie al
collasso dei vecchi partiti pieni di ladri e di furbastri e alla fine del
confronto armato fra Nato e Patto di Varsavia, tutto questo è finito nel
cestino delle amare illusioni. Nulla pare essersi salvato delle migliori intenzioni
e delle belle speranze del breve biennio 1989-1990. L’egoismo sociale,
l’inquinamento dell’economia legale ad opera della criminalità organizzata, lo
sfascio della società e di ogni antica morale, le nuove guerre quasi permanenti
hanno avuto la loro vittoria schiacciante sulle troppe ingenuità di tanti umani
volenterosi e buoni ma dispersi e senza
alcuna guida. Adesso la crisi economica
trascina con sé la crisi politica e morale delle genti della penisola, tutta la
realtà italiana pare una massa informe
di rovine di convivenza civile e di speranze perdute. La Prima Repubblica defunta sotto le rovine di
Tangentopoli ha lasciato il posto ad una Seconda Repubblica che è un malvagio
amalgama di cose morte e di deformità viventi che coincide la vicenda politica
dell’Imprenditore e Cavaliere del Lavoro e Onorevole Silvio Berlusconi. Il
problema è cosa sarà della Seconda Repubblica davanti a un probabile
post-Berlusconi? Sarà forse la Repubblica di Nessuno, una realtà politica che
non ha sue ragioni e che deve appoggiarsi alla carta Costituzionale della Prima
dalla quale ci separano ormai sei decenni che sembrano sei secoli viste le mutazioni
che ha subito il Belpaese in sessant’anni. Cosa farà una simile Repubblica
davanti a gravi problemi come una guerra più dura e tragica del solito o una
crisi sociale ed economica perdurante?
Temo che alla fine di questa storia le diverse
categorie di abitanti del Belpaese faranno pubblica abiura ostentando
estraneità al presente regime politico e ai suoi valori secondo un vile, logoro
e sporco canovaccio già visto ai tempi della caduta del fascismo. La Repubblica dei partiti e poi di Berlusconi
sarà come il male che punì Polifemo per la sua malvagità diretta contro le
leggi degli Dei e degli uomini, ossia l’opera di nessuno.
IANA
per Futuroieri
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